Non si commetta l’errore di mettere sullo stesso piano le eliminazioni del Napoli di Spalletti e del Napoli di Mazzarri. Nello scorso gennaio gli azzurri erano in lotta per lo scudetto, i loro sforzi erano concentrati su quell’obiettivo poi raggiunto con pieno merito il 4 maggio. La Coppa Italia, per questo gruppo, era invece il primo obiettivo da non fallire perché arrivare alla finale e vincerla avrebbe potuto dare un sorriso in una stagione di grande difficoltà e – a questo punto – anche di mortificazioni, come lo 0-4 incassato contro il Frosinone. Lo scrive il Mattino
Napoli, un giorno da dimenticare e da ricordare allo stesso tempo
Mazzarri ha fatto bene a censurare l’atteggiamento di supponenza di tanti azzurri (ci è piaciuta la determinazione di Gaetano, che ha portato la fascia di capitano al braccio nel secondo tempo) ma è il caso che non si limiti alle parole ed escluda questo gruppo chi evidentemente è rimasto con la testa alle feste dello scudetto.
Abbiamo potuto toccare con la mano la consistenza dei tre giocatori ingaggiati nella scorsa estate, tutti schierati contemporaneamente: Natan, Cajuste e Lindstrom, tre errori di De Laurentiis e di quel debole staff che ha creato dopo l’uscita di scena di un dirigente di spessore come Giuntoli.
A che serve poi, presidente, passare giorni e giorni a Castel Volturno se i risultati sono questi? Su quanto stia pesando l’addio di Luciano Spalletti già si è detto: la cosa che conta, dalle parti di Castel Volturno, è provare a cancellarlo dalla storia, come è stato fatto nella copertina del calendario 2024 del club, dove il volto di Luciano non appare nella foto della festa scudetto del 4 giugno.
Ecco, quel giorno indimenticabile è soltanto una foto. L’altra sera i tifosi hanno fischiato dopo quello spettacolo indegno. Napoli è stanca di assistere a mezze partite e adesso anche a prestazioni di quel livello contro un avversario che si chiama Frosinone, non Inter o Juve.
E non regge quanto dice Walter Mazzarri a proposito dei pochi giorni in cui può lavorare con questo gruppo: tutti gli allenatori delle squadre che fanno le coppe e hanno nazionali devono affrontare certe difficoltà. Non si limiti, il tecnico, a riflettere sul fatto che i 4 gol sono arrivati quando sono entrati i titolari: se gli Eroi dello scudetto non hanno capito quanto valeva la gara di Coppa Italia e quali prospettive potesse aprire è grave e chi li guida deve scuoterli.
Sabato 23 c’è la trasferta sul campo della Roma di Mourinho. È una partita da non fallire per mille motivi, anzitutto quello di non perdere contatto con la terza e la quarta posizione in classifica, le uniche accessibili. Ci sono cinque squadre in tre punti che lottano per la quarta piazza: il Napoli si sveglierà per dare l’assalto?
Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti aggiornato con www.gonfialarete.com