La svolta sul caso del sequestro di Paul Pogba, avvenuto in Francia nel marzo del 2022, sarebbe vicina: secondo l’Equipe, che ha esaminato i documenti dell’inchiesta, non ci sarebbero sconosciuti o malviventi dietro l’aggressione con armi ma alcuni amici del centrocampista francese.
Juventus, dalla Francia: il sequestro di Pogba fu organizzato dagli amici
Le carte puntano il dito in particolare verso un amico storico di Paul Pogba, denominato Adama C. (arrestato lo scorso marzo), grazie ad alcuni messaggi telefonici emersi dalle indagini sulla sua utenza. A suo nome anche l’affitto dell’appartamento dove èstato portato il giocatore ancora sotto contratto con la Juventus. Pogba ha dichiarato che anche Adama C. aveva subito il suo stesso trattamento, sequestrato e portato in un appartamento dietro la minaccia armata di alcuni uomini. Ma nel rapporto di polizia dello scorso settembre si legge come l’amico del centrocampista, in alcuni messaggi vocali, avrebbe “manovrato per organizzare il sequestro”.
L’obiettivo del sequestro era quello di ottenere 25 milioni di euro, poi scesi a 13 in modo da ottenere un milione a testa. Non solo: dopo la morte di Mino Raiola avrebbero voluto anche prendere in carico la gestione dei diritti d’immagine di Pogba, e per questo si erano presentati fuori da Vinovo per costringere il giocatore in tal senso. È in questa fase che sarebbe entrato in scena Mathias Pogba, il fratello del centrocampista, non a caso sotto inchiesta per tentativo di estorsione e non per il sequestro.
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