È una legge di mercato, riporta il Corriere dello sport nella sua edizione odierna: vince chi offre di più e se si presentano con le sterline, beh, la sfida rischia di essere impari. Ma è quando il gioco si fa duro che gli euro si mettono a dribblare e tra una chiacchierata e l’altra, in un week-end che sa (ancora) di niente, Radu Dragusin rimane ancora a galleggiare a metà strada, standosene a Genova, guardando un po’ a nord, alla Londra del Tottenham, e un po’ a Sud, a Napoli. È un braccio di ferro all’ultimo centesimo o, chi può dirlo? al penultimo pound: ma Dragusin, il difensore del momento, viene tirato per la maglietta un po’ di qua e un po’ di là, consapevole di dover dipendere forse da altri ma soprattutto da se stesso.
Napoli, pericolo doppio: concorrenza per Samardzic e Dragusin
Il Tottenham sta facendo sul serio, senza indugi e però attraverso canali ancora laterali: al Genoa è arrivata l’offerta a modo suo indecente, ventitré milioni di sterline (ventisei e sei di euro, al cambio in corso), e sta lì, in attesa che si proceda ufficialmente. Pagamento cash, magari rateizzato o anche no, queste sono cose che verranno fuori successivamente, ma con il danaro liquido le strade si accorciano, miracolosamente. Poi c’è il Napoli, che neanche scherza: vuole Dragusin (22 anni tra poco) per sistemarsi in difesa, per orientarsi nel futuro, per movimentare questi giorni che sanno anche di Zanoli e di Ostigard.
È un affare complicato ma è stato avviato: visto che a Gilardino serve Zanoli – già richiesto, ma in prestito – e che poi diventerà indispensabile cercarsi un centrale, a Castel Volturno (o in Spagna, dove sta De Laurentiis) hanno pensato: Radu in azzurro, Zanoli ceduto definitivamente e con valutazione congrua e Ostigard in prestito, così da abbassare il conguaglio.
Il Genoa è in piena fase riflessiva, perché avere i soldi dal Tottenham (e tanti) e potersi poi permettere di scegliersi un difensore secondo proprio gusti è tentazione forte, anche bella. Florin Manea, il procuratore di Dragusin, è in Italia, anzi in Liguria, e ha parlato con il Genoa: però il Napoli, che ha fretta, s’è messo pure a cercare all’estero, senza troppo entusiasmo ma per necessità.
Poi c’è Samardzic, ovvio: Adl e Gino Pozzo hanno avuto modo di scambiarsi le reciproche sensazioni di una trattativa che per decollare ha bisogno dell’arrivo del procuratore del trequartista.
Il papà del ragazzo, che ha funzioni da manager, è atteso per dopodomani in Italia, ma intanto nell’agenda degli appuntamenti c’è finita anche la Juventus, che ha altro a cui dedicarsi ma che vorrebbe capire se eventualmente c’è un margine d’intervento per la prossima estate: Giuntoli ha sempre tenuto Samardzic nel proprio database, gli sarebbe piaciuto prenderlo a Napoli e non ha mai dimenticato l’eleganza di quel ragazzo che Adl lusinga con un quinquennale a scalare da 1,3 e che farebbe riconoscere all’Udinese 20 milioni di euro con cinque di bonus.
Ma il tesoretto messo a disposizione, una sessantina di milioni, prevede anche “distrazioni” di capitale per un mediano: il Napoli li ha cercati in prestito, e non ha avuto accesso ai propri desideri, e per il momento tiene Soumaré (25 a febbraio) a bagnomaria. Non è mai agevolissimo trattare su vari tavoli – il Leicester titolare dei diritti calcistici del francese; il Siviglia, dove il centrocampista gioca in prestito; e poi manager vari – e dunque conviene sospettare che ci sia un Mister X da scovare: il fascino del mercato.
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