Mauro Meluso, direttore sportivo del Napoli, é intervenuto ai microfoni di Dazn in flash zone dopo la disfatta di Torino. Non c’è stata la conferenza stampa, quindi ha spiegato lui quanto accaduto negli spogliatoi dopo il match, con Mazzarri che si è trattenuto per molto tempo nel gabbiotto in cui ha guardato la partita, prima di scendere a colloquio con i ragazzi.
Napoli, Meluso: “Squadra irriconoscibile. Valuteremo il ritiro, Mazzarri non é a rischio”
Mauro Meluso ha parlato ai microfoni di Dazn dopo Torino-Napoli 3 a 0: “Abbiamo aspettato che il mister scendesse dalla tribuna, poi abbiamo fatto una piccola riunione con lui e siamo andati a parlare con la squadra. È stata una partita per la quale ci scusiamo con la nostra gente. Ci dispiace molto, la squadra è irriconoscibile e parlavamo appunto di apportare subito correttivi per stimolare la squadra e cercare di tornare a una normalità che non c’è anche per tanti infortunati e calciatori che sono andati in Coppa d’Africa. Anche Politano e Juan Jesus non erano al top: non sono alibi, ma una cosa per commentare a 360 gradi il momentaccio”. Il Ds ha poi parlato di un possibile ritiro punitivo, che, secondo la nostra redazione, si terra all’Hotel Gli Dei, e della situazione di Mazzarri, he al momento non é a rischio: “Domani ci ritroveremo al centro sportivo e valuteremo il da farsi. L’allenatore gode della massima fiducia da parte mia, della società e della squadra. Nessuna riflessione in merito”. Meluso ha poi concluso: “Che ci sia una situazione non simile a quella dello scorso anno da un punto delle prestazioni è sotto gli occhi di tutti. Il mio non era un modo di giustificare, ma solo considerazioni per capire ogni aspetto. Chi gioca nel Napoli, deve sopperire in maniera adeguata alle eventuali defezioni. Nessuno si vuole nascondere, ma volevo dire che probabilmente al momento negativo si aggiungono altre negatività. Anche nel primo tempo bastava che quelle due occasioni di Raspadori entrassero per parlare di un’altra partita… Tanti episodi che non hanno girato. Ma non si può andare avanti così”.
Francesco Landi
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