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Lega Serie A, la proposta è di passare da 20 a 18 squadre: i club si spaccano, ma presto dovranno decidere

De Siervo

Ridurre il numero di partecipanti alla serie A a 18 squadre o restare con il format a 20? I club di serie A discutono in Lega Calcio sulla riforma del massimo campionato e si ritrovano spaccati: le grandi sono per la riduzione, le medio-piccole per la formula a 20 squadre. La divisione, però, andrà sanata presto: l’11 marzo l’Assemblea Straordinaria della Figc può rappresentare il primo passo per la riforma del calcio italiano.

Lega Serie A, la proposta è di passare da 20 a 18 squadre: i club si spaccano, ma presto dovranno decidere

Fino a oggi i club di serie A hanno discusso in via informale della possibile riduzione del numero di partecipanti al campionato, con l’abbandono della formula a 20 squadre in favore del ritorno a 18 aventi diritto. La Gazzetta dello Sport fa il punto della situazione, ricordando come le grandi, anche a causa di un calendario internazionale che sarà sempre più fitto con l’arrivo della nuova Champions League e del Mondiale per club a 32 squadre, spingano per la riduzione.

Opposta, invece, la situazione delle medio-piccole, che ovviamente avrebbero due posti in meno in serie A, secondo cui ridurre il numero delle squadre partecipanti a 18 finirebbe per impoverire il valore del campionato in ottica di vendita dei diritti tv, soprattutto entro i confini italiani. Insomma al momento i membri della Lega Calcio sono allo stallo su una riforma che, però, la Figc vuole attuare nel più breve tempo possibile.

Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, infatti, ha fissato per l’11 marzo l’Assemblea Straordinaria per la modifica dello Statuto, un appuntamento che, secondo Gravina, servirà ad avviare un ampio processo di riforme del calcio italiano. “O si superano i veti dettati dagli interessi di parte per immaginare una nuova organizzazione del calcio italiano – ha detto Gravina , oppure chiederò ai delegati di eliminare il cosiddetto diritto d’intesa che impedisce di fare passi concreti verso una generale riforma di sistema”. Ovvero, quel diritto che permette alle singole parti di bloccare la riforma. Per quella data, dunque, la Lega Calcio dovrà essere in grado di parlare con una sola voce.

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