Per il signor Sacchi della sezione di Macerata è stata la settima direzione di gara coi rossoblù in un bilancio che parlava di 1 sola vittoria e 5 sconfitte per il Grifone. Aveva già diretto i rossoblù in questa stagione, ma non in campionato, bensì in Coppa Italia nell’ottavo di finale contro la Lazio. In carriera è stato il secondo Napoli-Genoa perché arbitrò anche quello del settembre 2020 terminato 6-0 per i partenopei. Finì con una vittoria azzurra anche l’altro precedente con i partenopei (1-0 al Torino).
Napoli-Genoa, la moviola del match: quel rigore non visto e i gialli sbagliati
Coadiuvato dagli assistenti Preti e Garzelli, con Rutella IV uomo, Valeri al Var e Marini all’Avar l’arbitro ha ammonito 5 giocatori, di cui tre della squadra di Mazzarri: Ostigard, Kvaratskhelia, Di Lorenzo (N, che era diffidato e salterà il Cagliari); Vasquez, Vitinha (G)
Questi i principali episodi dubbi. Al 41’ ammonito Kvaratskhelia che manda palesemente a quel paese il direttore di gara dopo un fallo non fischiato (facendo vedere anche un evidente livido sul fianco): Sacchi però estrae il giallo al georgiano. In chiusura di primo tempo il Napoli ha protestato chiedendo un rigore per un mani di Messias in area, dopo un check col Var l’arbitro ha mandato tutti negli spogliatoi per il riposo senza concedere il penalty. A fare chiarezza è Luca Marelli. L’esperto di Dazn si sofferma sul penalty reclamato dagli azzurri e spiega: “Il tocco col braccio sinistro di Messias c’è stato ma è un tocco naturale, il giocatore era in movimento, stava correndo. Il check col Var c’è stato e si è concluso con la non punibilità del gesto. Io mi trovo d’accordo con questa decisione”. Nel complesso comunque la prova di Sacchi è stata appena sufficiente in Napoli-Genoa: troppi errori nella gestione dei cartellini.
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