Tra meno di due giorni, il Napoli scenderà in campo contro il Barcellona, in quello che sarà un vero e proprio crocevia per la stagione dei campioni d’Italia. In casa azzurra c’è un clima a dir poco surreale: all’antivigilia di un ottavo di finale, non si sa chi siederà sulla panchina, complici i risultati negativi dell’attuale gestione tecnica.
Dalla meraviglia di Francoforte al crocevia con il Barcellona: Napoli, cos’è cambiato dal 21 Febbraio 2023?
Quella che attenderà il Napoli, mercoledì sera, sarà la gara più importante di questa scalmanata e sciagurata stagione. Allo stadio Diego Armando Maradona di Fuorigrotta arriverà il Barcellona di Xavi, squadra che sta deludendo tutte le aspettative in campionato. Anche il Napoli non se la passa bene, anzi, i partenopei sono al nono posto in campionato e fuori dalla coppa nazionale, un risultato a dir poco sconcertante considerando lo scudetto che i calciatori azzurri portano sul petto. Ancora più sconcertante se pensiamo che ci troviamo a distanza di un solo anno dalla gara con il Francoforte, stravinta dai partenopei. Il 21 Febbraio (giorno in cui si giocherà Napoli-Barcellona) dello scorso anno, infatti, il Napoli s’impose sul campo del Francoforte per 2-0.
Dopo quella partita, la città di Napoli iniziò a sognare addirittura di poter vincere la Champions League, sogno che si infranse poi la notte del 18 Aprile, quando, tra le mura amiche al Maradona, il Milan eresse il muro dinanzi alla porta di Maignan e portò a casa la qualificazione. La domanda sorge spontanea: come si è passati dal sognare la Champions a puntare alla qualificazione alle coppe europee (nel giro di un solo anno tra l’altro)? Le risposte a questa domanda le potremmo trovare nell’estate di follia pura del presidente azzurro, Aurelio De Laurentiis, che non ha saputo rimpiazzare: i calciatori partenti, l’allenatore ed i componenti dello staff tecnico di Spalletti. Le azzardate scelte del presidente, infatti, hanno portato prima al disastro (preannunciato) Garcia e poi allo sfascio completo sotto la guida Mazzarri, arrivato al capolinea dopo la gara con il Genoa.
Verso il Barcellona con un occhio al passato
Di quel Napoli roboante, con annessa città in pieno visibilio, non è rimasto più nulla. Non c’è più l’armonia di un gruppo meraviglioso, né gli abbracci tra Kvaratskhelia ed Osimhen, tantomeno il ballottaggio tra Lozano e Politano, che spesso faceva scervellare i tifosi azzurri, oltre che lo stesso Luciano Spalletti. Oggi, 19 Febbraio 2024, il Napoli non sa nemmeno chi siederà sulla panchina azzurra per la partita più importante della sua stagione, altro segno della clamorosa disorganizzazione della squadra di De Laurentiis.
Probabilmente a guidare gli azzurri sarà Francesco Calzona, attuale commissario tecnico della Slovacchia ed ex vice di Sarri e Spalletti. Sembrano passati anni, forse addirittura secoli, ma da quella magica partita di Francoforte è passato solamente un anno, un lasso di tempo minuscolo, ma che al contempo ha visto passare dal paradiso all’inferno, una tra le più importanti realtà calcistiche della storia recente del nostro campionato.
Vincenzo Schiavo
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