Il Corriere della Sera ha intervistato Joshua Zirkzee, attaccante del Bologna, vera rivelazione di questa stagione e dunque visionato con attenzione da tutte le big d’Europa, Napoli compreso, visto che sarà orfano di Osimhen in estate. Il giovane olandese si racconta al quotidiano parlando di cosa gli piace fare in campo e degli insegnamenti di Thiago Motta.
Bologna, Zirkzee: “Motta mi ha dato libertà, mi permette di giocare un calcio cucito su misura. Ibrahimovic…”
“Leader? Sì, io come tutti i miei compagni. Ora gioco con regolarità perché ho stravolto la mia mentalità. Quando in estate è andato via Arnautovic, è venuto il momento di fare un passo avanti, prendermi più responsabilità, dimostrare di essere pronto e sfruttare la chance. Anno scorso? Non ero pronto mentalmente, non come voleva Motta. Poi Marko aveva la mia stessa posizione. Ma è stata una buona scuola. Indietro però non guardo mai, soprattutto alle situazioni negative”.
Sul ruolo
“Non sono un centravanti puro. Dissi un anno fa che mi piaceva giocare con un compagno d’attacco. Però Motta mi ha trasformato in un 9 e mezzo. Non sono uno alla Arnautovic, mi piace venire incontro, giocare il pallone, aiutare la squadra. E fare gol. Del Piero e Baggio come ruolo? Con entrambi è un bel paragone: sono due leggende”.
Sul paragone con Ibrahimovic
“È un grande complimento. Non è così usuale vedere un centravanti alto con una buona tecnica. Non voglio apparire presuntuoso, ringrazio Juric: però sì, mi ci rivedo. Miglior qualità? Senza dubbio il dono è la tecnica: è il modo di mostrare a tutti la mia essenza. Dice che sono spettacolare? Beh, sono olandese: questa è la definizione più corretta”.
Sui difensori più duri
“Acerbi, Buongiorno, Tomori: la qualità è molto alta”.
Sul futuro
“Non ci penso proprio. Per me esiste solo la partita con il Verona. Non sto qui a dire alla gente che andremo in Europa o in Champions, non lo so”.
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