L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ha fatto il punto sulla possibile sentenza del procuratore sul caso Acerbi-Juan Jesus.
CorSport- Oggi il Giudice Sportivo emetterà il verdetto sulla vicenda tra Acerbi e Juan Jesus! Si fa largo uno scenario clamoroso
Il giorno di Acerbi. Per mettere la parola “fine” (si spera) ad una vicenda che, comunque vada, lascerà dietro di sé qualcosa di insoluto. Oggi il Giudice Sportivo, Gerardo Mastrandrea, dopo aver ricevuto e studiato la documentazione arrivata dalla Procura federale, emetterà il verdetto circa la vicenda che ha riguardato il difensore dell’Inter e Juan Jesus. Sul tavolo, l’accusa di dichiarazioni razziste, confermate anche dal difensore di Calzona con un post su Instagram. Il paradosso è che, fra le due ipotesi possibili Codice alla mano, ovvero le 10 giornate minimo previste per casi del genere oppure nulla, si starebbe facendo largo una terza ipotesi, all’italiana.
Perché nelle parole dette al procuratore Chinè durante l’audizione in videoconferenza, Acerbi avrebbe ammesso di aver detto solo «Ti faccio nero». E su questa base si starebbe formulando una possibile sanzione che lascia perplessi – e non solo – diverse realtà. Ovvero, che l’espressione rientri nel comportamento antisportivo, magari con l’aggravante, per arrivare dalle due giornate previste dal Codice di Giustizia Sportiva a tre, massimo quattro turni. Insomma, l’accusa iniziale di comportamento discriminatorio verrebbe derubricata a «Condotta gravemente antisportiva» (articolo 39) che prevede, come sanzione minima, appunto due giornate. Possibile? Fosse punito come antisportivo un «ti faccio nero», visto quello che vola in campo, sarebbe un pericoloso precedente, che ricadrebbe anche sugli arbitri. Oggi sapremo la verità, il verdetto dovrebbe arrivare prima di pranzo.
Tutto è nato dopo un quarto d’ora dall’inizio della ripresa di Inter-Napoli. Juan Jesus si rivolge all’arbitro, Federico La Penna, in maniera concitata (questo si sente dagli audio che sono stati allegati al fasicolo ricavati dal VAR di Lissone), denunciando il comportamento di Acerbi. Dal referto dell’arbitro, che ovviamente ha registrato l’accaduto come da prassi, si evince che il difensore dell’Inter avrebbe apostrofato l’avversario con la parola «nero» («Non mi sta bene, non mi sta bene, mi ha detto nero» la frase a referto), da qui le dichiarazioni della linea difensiva («Ti faccio nero»). Tutto finito a fine gara (c’è un’immagine nella quale Acerbi parrebbe chiedere scusa a Juan Jesus, anche questo elemento di prova a carico)? No, perché il giorno dopo Acerbi, escluso dalla Nazionale, nega l’accaduto e Juan Jesus va giù duro con un post su Instagram – «Acerbi mi ha detto “Vai via nero, sei solo un negro”» – che avrebbe confermato anche a Chinè. Manca la “pistola fumante”, ma i precedenti in materia non mancano: Santini del Padova e Marconi del Pisa (nelle motivazioni della Corte Federale si legge: «Non è necessaria la certezza assoluta della commissione dell’illecito, né il superamento di ogni ragionevole dubbio, come nel processo penale, ma può rite nersi sufficiente un grado inferiore di certezza, ottenuta sulla base di indizi gravi, precisi e concordanti»). Oggi la palla passa a Mastrandrea: 10 giornate; nulla; la via di mezzo (da 2 a 4 giornate). Comunque vada, una brutta faccenda.
Carlo Gioia
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