Aurelio De Laurentiis arriva a Castel Volturno, incontra la squadra e cita (nella sostanza) Lawrence Peter Berra detto Yogi, leggenda di romantici e mitici Yankees d’altri tempi: non è finita finché non è finita. Il presidente è tornato al centro sportivo dopo un periodo di assenza condizionata da una serie di impegni all’estero e in Italia, tanto che non era a San Siro per la partita con l’Inter e tantomeno al Maradona per quella con l’Atalanta, ma prima di infilarsi nel suo ufficio ha salutato i giocatori. Lo riporta il Corriere dello sport.
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Non ha assistito all’allenamento, però li ha incontrati. E ha detto due parole che hanno restituito un senso al finale di stagione e al presente, nonostante il futuro sia in piena evoluzione. In sintesi: mi raccomando, chiudiamola per benino, a testa alta; volendo, per quelli che sono i valori in campo, si potrebbe addirittura provare a vincere le otto partite che restano, così da regalarsi una passerella di livello che servirebbe a tutti. Un bel messaggio, molto concreto e diretto, che suona più o meno in questo modo: forza e coraggio, Napoli.
La rincorsa all’Europa che resta – League o Conference – ricomincerà per l’ennesima volta domenica, a Monza. E in ballo non ci saranno fuoco, fiamme e premi – nessun accenno -, ma solo l’orgoglio di quelli che fino al 26 maggio, nonostante l’Inter, porteranno in giro per l’Italia lo scudetto.
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La stagione dei paradossi sta andando in archivio, ma il clima quasi fantasma in cui s’è ritrovata la squadra nell’ultimo periodo andava acchiappato, neutralizzato, riempito di energia positiva: l’allenatore non resterà come il (grande) centravanti e uno dei centrocampisti migliori, il direttore sportivo sa già che il club ha preso un altro collega e aspetta, e se vogliamo finanche il centro sportivo dove si allena la squadra è in scadenza. Un’iperbole, per carità, ma forse rende bene l’idea di quanto il futuro, all’improvviso, abbia fagocitato il presente.
E così, De Laurentiis. Ieri presidente molto pratico, essenziale e discreto che, in pochi caratteri e pochi minuti, ha quasi firmato con un discorso-tweet la conclusione dell’analisi cominciata da Calzona davanti ai microfoni, dopo la brutta sconfitta con la Dea: “Se non abbiamo la forza, bisogna trovarla. Dobbiamo avere rispetto per la città e tirare fuori l’orgoglio. Altrimenti è il fallimento di tutti”, disse il tecnico sabato.
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