Osservare. Scremare, valutare: costi e rendimento, qualità e prezzo. Il Napoli parla d’attacco da un po’, per forza di cose: il principe azzurro del gol, al secolo Victor Osimhen, è lì che aspetta di saltare sulla giostra del giro dei centravanti, e al suo fianco anche Giovanni Simeone, il Cholito, deluso da un impiego decisamente inferiore alle aspettative e legittimamente protagonista di una serie di riflessioni. Lo riporta il Corriere dello sport…
Napoli, alcune idee di mercato provengono dalla Serie A: i nomi
Porte scorrevoli, chi viene e chi andrà. Chi piace. A più livelli. Il primo nome venuto fuori dalla lista conservata nel cassetto un’estate fa, quando Adl decise di resistere alle lusinghe per Osi, è sempre lo stesso: il canadese Jonathan David, 24 anni, centravanti rapace del Lilla che in questa stagione ha segnato 24 gol tra Ligue 1 e coppe varie. Valore: più o meno 50 milioni.
La stessa valutazione che il Feyenoord intendere riconoscere al cartellino del messicano nato a Baires, Santiago Gimenez, 23 anni e 24 gol complessivi come David, però un percorso stagionale inverso: Jo ha cominciato maluccio e poi è esploso, Santi invece è partito a razzo e ha rallentato in corsa. Innescando uno strano vortice di critiche in Olanda. I suoi agenti sono annunciati in partenza per l’Europa: cominciano le riunioni sul futuro. Il Napoli, intanto, osserva con attenzione anche un altro argentino – argentino made in Italy -, valutazione inferiore rispetto ai colleghi: Mateo Retegui, il centravanti del Genoa e della Nazionale, un toro di 24 anni e mille risorse che ha collezionato finora 8 gol in 27 partite. Fatalità: la sua prima italiana – con l’Italia e in assoluto – andò in scena proprio al Maradona contro l’Inghilterra, il 23 marzo 2023. E fu subito amore (e gol).
Per il resto, si andrà avanti con i duelli di mercato: uno, scontato, riguarderà Georgiy Sudakov, la stella più brillante della generazione degli aspiranti fenomeni dell’Ucraina del calcio, un obiettivo mancato della sessione di gennaio ma un obiettivo ancora serio: lo Shakhtar Donetsk, per lui, ha rifiutato la generosissima offerta di De Laurentiis da 40 milioni nella speranza di innescare l’asta a cavallo dell’Europeo, e ora l’ad Sergej Palkin ha spiegato che 50 milioni non basteranno perché le inglesi sono entrate in ballo.
E lui si sta sfregando le mani senza nascondere il desiderio di realizzare un’altra maxi cessione dopo quella di Mudryk al Chelsea, 70 milioni più 30 di bonus a gennaio 2023. Altri tempi. Altre storie. Il Napoli sa perfettamente che lo Shakhtar approfitterà in qualsiasi modo per alimentare la brace del prezzo, ma nel contempo non ha alcuna intenzione di mollare la presa: bisognerà trattare con attenzione, maneggiare con cura le fila del discorso e i fili di scena.
Il discorso di fondo, però, resta: vuole Sudakov, talento puro di 21 anni – 22 il 1° settembre – lanciato da Sheva in nazionale; un centrocampista offensivo, un trequartista capace di recitare anche da mezzala. Uno che per intenderci, nelle intenzioni, dovrebbe raccogliere l’eredità di Zielinski, altro raffinato interprete dell’Est che da luglio sarà ufficialmente un calciatore dell’Inter. In Inghilterra, intanto, cominciano a spuntare i primi corteggiatori: si parla con insistenza dell’Arsenal. Duello con i Gunners per Sudakov: immagine di mercato simbolicamente perfetta.
Da Donetsk a Frosinone non è un attimo. No di certo. Ma l’altro profilo cresciuto neanche troppo all’improvviso nella classifica di gradimento gioca proprio da quelle parti: Marco Brescianini, 24 anni, mezzala, mediano e trequartista, un jolly. Un giocatore capace di coniugare le due fasi con ottimi risultati. Ha calcio (mancino), testa, fisico (188 centimetri), corsa: un paio di settimane fa, al Maradona, ha firmato una prestazione molto convincente. L’ennesima della stagione.
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