L’attaccante argentino, figlio (e fratello) d’arte, si è presentato ai microfoni del club e attraverso il canale Youtube ufficiale della SSC Napoli ha rilasciato un’interessante intervista che ripercorre i suoi momenti tinti d’azzurro.
Napoli, Simeone: “Voluto fortemente questo club. Che emozione il primo gol in Champions, quest’anno…”
“Arrivare a Napoli è stato super emozionante perché lo volevo dal primo giorno di mercato. Sul mercato sono successe poi tante cose, ma io ho sempre voluto venire qui. Il giorno in cui mi hanno dato la maglia per andare in ritiro è stato molto emozionante, un momento molto importante per me. Riti scaramantici? Sì, sono sicurezze che abbiamo tutti. Il mio rito scaramantico è ascoltare la musica di Rocky Balboa. Ho anche una playlist, che si chiama ‘Ispirazione’. Mi ispira, inizio a immaginarmi momenti della partita. In questa playlist ci sono anche le musiche del Gladiatore e altre di Hans Zimmer che ha fatto tanti film e mi piacciono tantissimo. Momenti particolarmente emozionanti? Sono tanti, ma dico il primo gol in Champions League, per me è stato un sogno che si è avverato. E’ stata una cosa pazzesca e questo mi ha fatto fare un salto, mi sono sentito più forte, più sicuro di me stesso, di tutto quel lavoro fatto per arrivare fin là. Quello per me ha segnato un prima e un dopo. Difficile spiegarlo. Ho sempre immaginato, avevo la sensazione che sarebbe arrivato. Quando ho fatto gol mi è venuto molto naturale, come se già lo sapessi. In quel momento ho pensato che anche il resto del mondo avesse visto quello che io già vedevo da piccolo e per cui ho sempre lavorato. L’avversario più forte affrontato? Non lo so, ce ne sono tanti. Ma dico che il più forte non è stato un avversario, ma un compagno: Kim. Min-jae è un calciatore completo, fuori da qualsiasi livello che ho visto da altre parti. E’ un calciatore diverso da tutti gli altri. Primo argentino a vincere il tricolore dopo Maradona? Quando me lo ricordano è una cosa che mi dà gioia. Io sono fatto così, punto sempre a nuovi obiettivi, provo a fare sempre di più e quindi non ci penso tanto. Ma questa è una cosa che mi dà soddisfazione e voglia di continuare a lottare. Sono fatto così, sono arrivato qui perché ho lottato tanto per arrivarci.”
“Mi sono sentito subito bene con Napoli, con la città, con le persone. Qui si parla molto di ‘cazzimma‘, è una cosa che mi rappresenta tantissimo, mi piace molto. Per questo mi sono sentito subito uno come loro. Cosa mi ha trasmesso papà Diego? Mentalità. Da piccolo mi ha sempre detto di andare avanti, di godersi il giorno della partita, i momenti, ma poi andare sempre avanti. Anche quando sbagli. Ma c’è anche mia mamma che mi ha dato quella tenacia, quella grinta e quella cazzimma che non appartengono solo a papà, ma anche a lei. Il mio idolo è sempre stato mio papà. Anche adesso. Io vorrei essere un po’ come lei, per il suo modo di essere, per come rincorre le sue cose, per come affronta la vita. E’ una persona molto speciale. Piatto preferito? Una cosa semplice: pasta olio e formaggio. Mi piace tantissimo la pasta. La grigliata mi piace per l’amicizia, ma se devo scegliere la pasta mi piace tantissimo”.
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