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Italia, stasera il primo test in vista di Euro2024: cosa aspettarsi dal match contro la Turchia di Montella

Allo Stadio Renato Dall’Ara di Bologna la Nazionale scende in campo per un test di spessore contro una delle possibili sorprese della rassegna iridata: la gara può certamente dare qualche importante indicazione in merito soprattutto alle scelte di Luciano Spalletti, che ha in mente una squadra duttile che possa adattarsi alle varie situazioni della partita e cambiare pelle alla bisogna

Italia, stasera il primo test in vista di Euro2024: cosa aspettarsi dal match contro la Turchia di Montella

Italia-Turchia rappresenta certamente un intrigante antipasto in vista dei prossimi Europei, in programma in Germania tra meno di un mese, riporta Eurosport. La Nazionale di Luciano Spalletti sta entrando nella fase finale della preparazione, quella a conti fatti decisiva: la sfida alla selezione di Vincenzo Montella, la più giovane della rassegna iridata, darà certamente indicazioni importanti e aiuterà il ct a determinare definitivamente quali saranno i giocatori su cui puntare per difendere il titolo conquistato nella precedente edizione del torneo. Scopriamo insieme le possibili cinque indicazioni che potranno arrivare da questo match.

IL MODULO – Spalletti ha sottolineato spesso e volentieri la sua intenzione di non dare punti di riferimento, in un calcio in cui comunque risulta anche piuttosto inutile limitarsi ai soli schieramenti tattici per analizzare la proposta di una squadra. Ciò che conta sarà capire soprattutto come la squadra vorrà costruire e impostare l’azione, se a tre o a quattro. In relazione alla sfida alla Turchia, si dovrebbe comunque partire a quattro dietro. L’intrigo, tuttavia, sarà capire effettivamente come verranno coperte le varie posizioni in campo da una squadra che, nella miglior tradizione spallettiana, non vorrà speculare e punterà a dettare i ritmi ogni volta che ne avrà la possibilità. L’obiettivo, comunque, è un’Italia imprevedibile: questa, a oggi, è la vera certezza.

CHI GIOCA D’AVANTI? – Per ragioni anche legate semplicemente alla freschezza atletica, contro la Turchia lo slot del numero 9 sarà occupato ancora una volta da Mateo Retegui: il centravanti del Genoa, per caratteristiche fisiche e tecniche, è a tutti gli effetti al momento il titolare di questa Nazionale e nelle ultime uscite ha segnato e convinto per la sua grande abilità nel lavorare spalle alla porta e far respirare la squadra, da sempre molto gradita a Spalletti. Aspetto questo su cui invece pecca ancora Scamacca, altro principale candidato ad accollarsi gli oneri di un ruolo che da tempo costituisce il principale rebus dell’Italia. L’exploit della punta dell’Atalanta nell’ultimo periodo è sotto gli occhi di tutti, ma il ct lo ha spesso strigliato e anche nelle ultime conferenze stampa ne ha sottolineato i limiti, soprattutto la pigrizia sul piano sia atletico che dell’atteggiamento: per il nerazzurro, a oggi, ci sono perciò delle gerarchie ben precise da sovvertire.

LA RETROGUARDIA – I forfait inattesi di Scalvini e soprattutto Acerbi costringeranno Spalletti a ripensare una retroguardia che resta comunque di spessore. Gatti sarà aggregato per aggiungere muscoli e aggressività al reparto, ma contro la Turchia non dovrebbe scendere in campo. L’unica certezza, al momento, si chiama Alessandro Bastoni: che sia a tre o a quattro, il difensore dell’Inter sarà il primo perno attorno al quale costruire il muro azzurro. Poi, in base allo schieramento, possono cambiare i partner: Darmian e Buongiorno sembrano i più adatti a una retroguardia a tre, mentre Mancini per caratteristiche appare come il partner ideale se si dovesse scegliere di guadagnare un uomo in più dal centrocampo in su ed è al momento favorito per scendere in campo al Dall’Ara. Le opzioni, in sostanza, non mancano al netto dei dolorosi forfait di due giocatori di assoluto spessore.

CHI RISCHIA E CHI CERCA UN POSTO IN “PARADISO” – Titolare nella sua Bologna per prendersi un posto in Germania: Riccardo Orsolini dovrebbe con ogni probabilità iniziare la gara dal primo minuto, ritagliandosi una finestra importantissima per mettersi in mostra e convincere Spalletti a chiamarlo nei 26. Il tema della ricerca della duttilità non aiuta certamente l’esterno d’attacco rossoblù, meno predisposto ad adattarsi così come ad esempio Zaccagni della Lazio e Bellanova del Torino rispetto a giocatori come il romanista El Shaarawy, più predisposto al sacrificio e al calarsi in ruoli diversi anche a gara in corso. Per loro, così come per Folorunsho e Ricci a centrocampo, ogni minuto concesso sarà prezioso per staccare il biglietto verso Euro 2024. E Fagioli? Visti gli attestati di stima e le parole di protezione arrivate nelle ultime ore da tutto l’ambiente azzurro, la sensazione è che sia già certo o quasi di una maglia, anche contro il parere diffuso di gran parte dell’opinione pubblica.

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