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Bologna, Italiano: “Champions nuovo traguardo nella mia carriera, vogliamo far bene”

Dopo aver chiuso l’esperienza alla Fiorentina, Vincenzo Italiano inizia l’avventura sulla panchina del Bologna. Questa mattina il neo tecnico rossoblù – che prende il posto di Thiago Motta – è stato presentato in conferenza stampa.

Bologna, Italiano: “Champions nuovo traguardo nella mia carriera, vogliamo far bene”

“Devo dire che sono molto emozionato perché avere questa bella opportunità di intraprendere questo cammino con dei professionisti che mi hanno voluto fortemente è bello. Ringrazio il presidente e i direttori. Ci aspetta un anno importante: dovremo confermarsi, avremo da giocare la Champions dove vogliamo ben figurare. Per il resto ho grande entusiasmo e ci sono tutti i presupposti per lavorare bene. Le figure con cui lavorerò sono persone fantastiche. Per me sarà la prima volta in Champions… e vedendo com’è cresciuto il Bologna sono curioso di ritrovare i calciatori”.

Italiano su Calafiori e Zirkzee
“Tutti i giocatori che lo scorso anno erano partiti sotto le attese si sono rivelati all’altezza della situazione. Il Bologna ha avuto una crescita notevole e molti di questi sono arrivati anche all’Europeo. Ancora non abbiamo approfondito il futuro di alcune pedine… ci prenderemo del tempo per fare le scelte giuste e sono convinto che ci presenteremo bene. Calafiori? Non parlo del suo caso specifico… ma dico che nel calcio si può sempre cambiare idea e decidere altro: appena avrò a disposizione tutti i ragazzi parlerò con loro. Aspettiamo luglio per avere tutti i ragazzi a disposizione, poi ovviamente un allenatore deve sentire e ascoltare tutti. Sentirò quelle che sono le esigenze e mi è già successo che qualche giocatore cambiasse la sua idea. Vedremo”.

Quali obiettivi le ha chiesto la società?
“E’ chiaro che il nostro obiettivo è quello di confermarci, facendo bene in campionato e ben figurando in Champions. Sono certo che verremo fuori da ogni partita a testa alta. Saremo pieni di impegni e di gare da preparare volta per volta”.

Lei è partito dal basso per arrivare in alto, cosa risponde a chi giudica la carriera di un allenatore per aver perso tre finali?
“Spesso ci si dimentica come si arriva in finale… credo che il percorso che ha portato alle finali con la Fiorentina abbia un valore. Me lo ha ricordato anche un grande allenatore come Gasperini, nell’ultima giornata di campionato. La speranza è che da parte mia ci sia modo di giocare altre finali e stavolta vincere”.

L’importanza degli esterni d’attacco
“Li vogliamo efficaci, Orsolini ha dimostrato di saper fare la differenza e cambia il piano gara per gli avversari. Più estro c’è davanti e meglio è. Orsolini, Karlsson e Ndoye hanno le caratteristiche giuste”.

“Dopo aver superato la semifinale di Conference mi sono concentrato sulla preparazione alla finale, poi c’era anche il recupero di campionato e alla fine c’è stata tanta amarezza perché credevo in quella vittoria. Nei giorni successivi ho avuto modo di continuare a parlare con i direttori e non c’è stato nessun problema. Il mio staff? Sono miei collaboratori da tanti anni e adesso vedremo come integrare con alcune figure. Abbiamo voglia di fare bene”.

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