Il commissario tecnico della Nazionale italiana Luciano Spalletti ha parlato di Giovanni di Lorenzo nel corso della conferenza stampa indetta alla vigilia della sfida decisiva contro la Croazia e valida per la terza giornata della fase a gironi di Euro 2024. Il terzino azzurro e capitano del Napoli, è caduto nel frullatore del mercato nel momento peggiore, una telenovela che ogni giorno si arricchisce di una nuova puntata, minandone la tranquillità. Il suo mentore (anche a Napoli) ha pensato bene di buttare acqua sul fuoco…
Italia, Spalletti su Di Lorenzo: “È mio figlio, faccio fatica a fare a meno di lui”
Alla vigilia del match, il CT della Nazionale italiana, Luciano Spalletti, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai media presenti nella sala stampa del Leipzig Stadium: “Questa squadra ha la mentalità per destini forti? Ci sono partite che la tua storia la fanno diventare piccola o grande, è da questa sfida qui che poi si hanno dei risultati importanti su quelle che sono le proprie storie. Noi abbiamo fatto delle scelte perché siamo convinti di avere a che fare con giocatori forti, quando sono andato nei ritiri a parlare a tutti loro ho visto la loro voglia di partecipare, di esserci”.
“E questa loro disponibilità – continua – questa loro voglia, va a tradursi nell’essere disponibili a giocare queste sfide. Quando siamo a far parte della Nazionale ti capitano situazioni di questo genere qui. Per quello che ho visto, i comportamenti mi piacciono. E’ chiaro che la gara contro la Spagna non mi è piaciuta, l’abbiamo analizzata e ne abbiamo parlato, abbiamo fatto un passo indietro rispetto alle ultime partite. Ma quando si ha a che fare contro avversari scelti da una nazionale il livello è sempre altissimo. Io mi aspetto di vedere che la partita contro la Spagna ci ha fornito degli insegnamenti, pur avendola fatta male e subito un dolore per come è andata a finire”.
Come ha reagito Di Lorenzo alle critiche? Lo confermerà? E Jorginho?
“Di Lorenzo è davvero mio figlio per quanto ci sono stato insieme. Faccio sempre fatica a fare a meno di uno come lui. Poi è chiaro che devo analizzare delle cose, ma io sono convinto di quello che è il valore dell’uomo e del calciatore. Non ho bisogno di parlarci tanto, c’è una intesa talmente diretta che si capisce tutto, si vede la sua intenzione quando torna in campo il giorno dopo. Jorginho lo conosco meno: lui ha disputato una partita sottolivello, ma dipende sempre da ciò che ha fatto la squadra. Ora ho la camera che mi punta ed è emerso che io gli ho detto quella cosa lì. Ma se la squadra non riesce a gestire la palla non è colpa sua, è colpa mia. E’ una mia previsione che non s’è avverata perché lui era messo in mezzo. Ha una qualità incredibile che non ha nessun altro calciatore, è quello che dice a tutti come si devono comportare e noi di questi non ne abbiamo molti altri. Ma ne abbiamo altri, che hanno una potenzialità e una energia superiore rispetto a quella che è la sua natura, ma quando prende in mano la squadra è quel giocatore lì, puntiamo ancora molto su di lui”.
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