Luciano Spalletti, commissario tecnico dell’Italia, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa dopo l’eliminazione da Euro 2024 contro la Svizzera.
Italia, Spalletti: “I miei predecessori hanno avuto 30 gare a disposizione, io di meno e mi chiedevano già di vincere…”
“Ho la responsabilità di quello che è successo perché ho scelto i calciatori. E’ chiaro che sono in un percorso in cui devo fare delle conoscenze. Non sono contento della partita contro la Svizzera e contro la Spagna, mentre sono parzialmente soddisfatto per le prestazioni con Albania e Croazia. Pensavo i ragazzi fossero sotto livello perché chiedevo troppo in allenamento, ho provato anche a cambiare molto dal punto di vista tattico, ma credo sia dipeso da altro, anche da come è finito il nostro campionato, ma parlarne significherebbe cercare alibi. Questo livello di intensità e fortissimo recupero atletico provato ha portato a risposte non totalmente soddisfacenti. E’ chiaro, però, che sono calciatori che ho scelto io, ma è anche vero che sono dentro un percorso e devo dire, con il rischio che possa sembrare una giustificazione, molti miei predecessori hanno avuto 20, 30 partite a disposizione, io di meno e mi chiedevano già di vincere.
Probabilmente ho bisogno di più conoscenza diretta per poter dare il meglio. Oggi abbiamo avuto indisponibili molti calciatori sul quale contavo ed è un peccato. La formazione scelta? C’erano perplessità su Calafiori e Fagioli, invece li abbiamo portati e li abbiamo provati. Udogie sarebbe stato dei nostri ma si è infortunato. I giovani se hanno potenzialità vanno utilizzate. E quando mi si dice che contro la Croazia abbiamo fatto una gara scandalosa rispondo no, oggi e contro la Spagna abbiamo giocato sottolivello.
S’è passato un turno difficile meritatamente, ma ora bisogna rimettere mano nel telaio. Siamo stati una squadra timida sotto l’aspetto dell’intensità della partita, non siamo riusciti a mantenere un livello di intensità alto. Ho fatto la scelta di giocare con un attaccante solo, ma non s’è vista la qualità che bisogna esibire e quando siamo stati costretti a giocare a ritmo alto non s’è tirata fuori la qualità che noi abbiamo. Ma non è un alibi, è bocciatura determinata dalle mie scelte e dai miei comportamenti. Però non ho avuto molte esperienze per fare delle prove ed è chiaro che ci vuole più gamba per giocare bene. L’Italia è stata una panda e la Svizzera una Ferrari? Bisogna accettare tutto, anche allusioni di cattivo gusto come la sua. Quando si perde si accetta tutto, si capisce che lei è una persona di grandissima ironia e qualità e noi le diciamo che ha ragione. Siete stati più bravi e avete vinto meritatamente, cercheremo di fare meglio la prossima volta visto che non l’abbiamo impegnato”.
Carlo Gioia
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