Merih Demiral è fuori. L’Uefa ha deciso di squalificarlo per due giornate per il gesto con cui ha festeggiato la doppietta negli ottavi di finale contro l’Austria: salterà il quarto di finale di domani sera, alle 21 contro l’Olanda a Berlino, e l’eventuale semifinale.
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La decisione è arrivata alla vigilia della partita, dopo almeno due giorni di dibattito, in cui la federazione turca ha tentato di far valere le sue ragioni e ridurre la sanzione a una multa. Inutilmente.
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L’ex difensore di Juve e Atalanta, dopo la doppietta di martedì all’Austria, ha esultato con l’indice e il mignolo al cielo, le altre tre dita unite in avanti: è il simbolo dei lupi grigi, movimento estremista e nazionalista di destra turco a cui apparteneva Ali Agca, l’attentatore di Giovanni Paolo II. Il saluto “politico”, oltre ad essere vietato dal regolamento Uefa, è fuori legge in Austria. La decisione aveva subito scatenato polemiche. La ministra dell’Interno tedesca, Nancy Faeser, aveva immediatamente condannato e chiesto verifiche puntuali e l’Uefa aveva puntualmente aperto un’indagine. Demiral non ha mai fatto marcia indietro. Su Instagram ha pubblicato una foto dell’esultanza nella galleria dedicata alla vittoria con l’Austria e a fine partita ha detto: “Sono contento di averlo fatto per indicare l’identità turca. Ho visto che i tifosi lo facevano e ho voluto rispondere”.
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