Sembra aggravarsi la posizione di Andrea Beretta, il leader degli ultrà dell’Inter arrestato per l’omicidio di Antonio Bellocco, figura emergente della Curva Nord ed erede della ‘ndrangheta di Rosarno.
Inter, sparatoria tra ultras nerazzurri a Cernusco sul Naviglio: un morto e un ferito
Un testimone, interrogato dai carabinieri, ha sostenuto di aver sentito due colpi d’arma da fuoco. Un’ipotesi questa che fa ipotizzare che Beretta abbia sparato due volte. Resta da capire se prima o dopo l’accoltellamento e solo l’autopsia in programma settimana prossima scioglierà il nodo, visto che nella Smart teatro dell’omicidio è stato ritrovato un solo proiettile.
Inter, omicidio Bellocchio: si aggrava la posizione di Beretta. Lo scenario
Come riporta La Gazzetta dello Sport, il racconto dell’uomo fa ipotizzare che Beretta, una volta salito sulla macchina di Bellocco, o abbia sparato due volte per poi, una volta caduto a terra il caricatore della pistola per via della colluttazione, usare il coltello per assassinare l’amico e compagno di fede calcistica, oppure lo abbia accoltellato e poi abbia esploso i colpi per simulare un’aggressione subita.
Come riporta Il Corriere della Sera, chi indaga avrebbe dei dubbi sulla versione fornita da Beretta e sospetta che il capo ultrà nerazzurro possa aver inscenato il proprio ferimento per dar credito alla sua versione della legittima difesa.
Beretta, stando al racconto fornito agli inquirenti, girava da tempo armato di una pistola, detenuta illegalmente, perché temeva per la propria vita. Bellocco, al momento del loro incontro all’interno di una Smart nel parcheggio di una palestra di Cernusco sul Naviglio, lo avrebbe disarmato e gli avrebbe sparato, prima che Beretta reagisse accoltellandolo numerose volte e uccidendolo con un’altra arma che aveva con sé, un coltello a serramanico.
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