L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si è soffermata sulla situazione in casa Napoli, secondo in classifica ad un punto dal Torino.
Gazzetta- Napoli, benedetta fu la figuraccia di Verona! Conte ha ricompattato l’intero ambiente…
Benedetta fu la figuraccia di Verona. Sembra ossimoro, ma è la realtà. La sconfitta alla prima di campionato è stata una leva per indurre poi De Laurentiis a rompere gli indugi sul mercato. Quel giorno è servito a Conte a trasmettere il suo personale dolore per la sconfitta. Un blackout psicologico usato come trampolino per rilanciarsi. E anche per sottolineare alla società la necessità di avere nuovi eroi per poter tornare subito a lottare per traguardi importanti. Da quel giorno, sono arrivati Neres, Lukaku, McTominay e Gilmour, giocatori che hanno cambiato totalmente la fisionomia della squadra e alzato la qualità e l’esperienza del gruppo. Nuovi leader subito sintonizzati sull’obiettivo comune: riportare in alto il Napoli. L’impatto dei primi tre è stato straordinario, quasi come il tocco portato da Conte in tutto l’ambiente azzurro. Tre assist nelle prime tre per Neres.
L’altra sera, a Torino contro la Juve, Conte ha dimostrato una volta di più di essere un grande allenatore. Bravo Aurelio De Laurentiis a credere in Conte, a non fidarsi delle voci su un allenatore in fase calante. Gli è costato un po’ caro, perché Conte sul mercato è esigente, però lo 0-0 di Torino ha detto che il Napoli può correre per lo scudetto, dato il quadro di estrema incertezza. Non c’è una squadra dominante, non ancora. Oggi il Napoli è davanti alla Juve, all’Inter e al Milan, secondo assieme all’Udinese dietro al Torino capolista.
Sono bastati due mesi di lavoro per rivedere un Napoli ambizioso, coraggioso, compatto, competitivo. Certo, due mesi intensi, segnati dalla fatica e dal sudore. Ma anche da lunghe sedute psicologiche. Antonio Conte ha rimesso la squadra al centro del villaggio, ha spiegato a giocatore e società che non esiste l’io, esiste un noi, perché bisogna sempre ragionare al plurale per raggiungere grandi traguardi. E questa è stata la prima grande vittoria di Conte a Napoli: ha ricompattato un ambiente sfiduciato, riportato entusiasmo tra i tifosi e cultura del lavoro nello spogliatoio. E poi è entrato nella testa dei suoi calciatori come solo lui sa fare. Ha convinto gli scontenti a rimettersi in gioco, perché c’è ancora una bella storia da poter scrivere tutti insieme. Testa bassa e pedalare, con umiltà e voglia di migliorarsi ogni giorno.
Carlo Gioia
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