Cesc Fabregas ha parlato in conferenza nel post partita di Napoli-Como. I lariani sono usciti sconfitti dal Maradona nonostante abbiano giocato un’ottimo match contro l’attuale capolista della Serie A.
Fabregas in conferenza: “Abbiamo giocato bene per sessanta minuti. Ci manca un po’ di cattiveria”
Le parole di Cesc Fabregas, tecnico del Como, in conferenza stampa.
Sulla prestazione del Como
“Abbiamo giocato bene per sessanta minuti. Poi dopo è mancato qualcosa. Credo che dobbiamo competere meglio. Un rigore così e così, ma l’hanno dato. Poi il Napoli ha preso fiducia e l’hanno vinta. Manca un po’ di cattiveria, siamo ragazzi giovani. Dobbiamo essere più furbi, capire come gestirla ad un certo punto della partita”
Su Lobotka
“I giocatori così a me fanno impazzire. Posso giocare con 11 come lui. Sono contento del lavoro di Nico Paz. Per me Stanislav è un fuoriclasse. I concetti che trasmetto? Tanto lavoro. Siamo un mondo in cui ti giudicano se vinci o se perdi. Nel club mi hanno dato libertà per creare questo progetto. Sono arrivati 9 giocatori nuovi, siamo solo all’inizio. L’importante è non mollare mai. Alla fine vogliamo vincere, volevamo farlo oggi e non ci siamo riusciti, faremo di tutto per fare 3 punti contro il Parma”.
Sulla differenza tra primo e secondo tempo
“Ho visto un grande Como per sessanta minuti. Per il resto ho visto un ottimo Napoli. Sta mancando un po’ di esperienza. Nel secondo tempo volevo che Sergi Roberto mettesse cross per Gabrielloni, Belotti, Nico Paz, ma ancora deve entrare in quell’ottima. Dobbiamo migliorare e lavorare. Dobbiamo stare tranquilli mentalmente”.
Su Nico Paz e sulla differenza di fisicità
“Nico è un giocatore speciale. Ho visto qualcosa in lui, anche fisicamente, per questo l’ho portato qui. Nonostante abbia 19 anni l’ho visto capace anche dal punto di vista fisico. Quando ho visto la differenza che faceva ho capito quanto fosse importante. Soprattutto alla sua età, la sua voglia, la sua continuità è importante per la squadra. La fisicità è importante. Pecchiamo dal punto di vista fisico come abbiamo visto quando è entrato Neres”.
Sulla prima volta al Maradona
“A conte che posso dire, è lui che può dire qualcosa a me. Mi piace sempre imparare dall’allenatore più forte. Antonio fa sempre la stessa cosa, difende molto bene. La squadra che subisce meno gol alla fine vince. Lui aspetta il tuo errore per far male. Non ho mai potuto giocare al Maradona, alla fine mi è toccato da allenatore e sono contento”.
Francesco Landi
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