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Gazzetta – La Serie A sta per tornare: come stanno le big fra assenti e nuove strategie

NAPOLI, ITALY - OCT 04: SSC Napoli player Romelu Lukaku celebrating his goal with the team during the Serie A match between SSC Napoli and Como FC at Diego Armando Maradona Stadium on October 04, 2024 in Napoli, Italy. (Photo by SSC Napoli/Getty Images)

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” ha realizzato un focus sulle big della Serie A e sulla loro condizione al rientro dalla sosta.

Gazzetta – La Serie A sta per tornare: come stanno le big fra assenti e nuove strategie

Il ritorno della Serie A è vicino. Sabato 19 ottobre, alle 15, Genoa-Bologna e Como-Parma apriranno l’ottava giornata. Mentre scorre il conto alla rovescia, il Napoli continua a correre forte: doppio allenamento tutti i giorni, con Conte che ha concesso come premio una sola seduta per questo venerdì. In casa Inter, complice una difesa che ha subito più gol del dovuto, Inzaghi pensa a un lavoro mirato per aggiustare il reparto arretrato. Fonseca, invece, è rimasto con sette calciatori soltanto a Milanello e aspetta a braccia aperte i nazionali (oggi rientra Pulisic). A Torino, infine, Thiago Motta deve riscattare il pareggio casalingo contro il Cagliari e studia una manovra con al centro l’instancabile Dusan Vlahovic. Ecco le ultime dalle big in vista della ripresa.

Giù la testa e pedalare. È uno dei principi cardine del pensiero contiano e non fa eccezioni nemmeno durante la pausa delle nazionali. Antonio Conte ha dato ai suoi giocatori due giorni liberi, ma oggi riprenderà la preparazione in vista della trasferta di domenica a Empoli, dove il Napoli cerca continuità di risultati, ma anche di mettere pressione all’Inter, impegnata la sera in casa della Roma. Per chi è rimasto a Castel Volturno, la prima settimana è stata molto intensa, come sempre. Non sono mancate le doppie sedute, ma l’ultima, quella in programma per venerdì, è stata trasformata in una sola seduta: una specie di “premio” alla squadra, segnale di soddisfazione per quanto era stato fatto nei giorni precedenti. Il Napoli ha disputato un’amichevole contro la Juve Stabia in cui sono andati a segno Lukaku, Neres e Simeone, tutti autori di una doppietta. Lukaku ha detto ancora una volta no alla nazionale: il belga è concentrato sul Napoli e sulla ricerca della migliore condizione. La priorità, ora, è aiutare il club che lo ha “liberato” dal Chelsea, puntando forte sul suo rilancio. In mano a Conte, Lukaku può tornare dominante. Oggi potrebbero già riaggregarsi i nazionali di Spalletti insieme a Ngonge e Lobotka. Anche Anguissa ha chiuso ieri i suoi impegni col Camerun, ma è probabile vederlo solo domani al campo. L’ultimo a rientrare sarà Olivera, impegnato stanotte in Uruguay-Ecuador: prenderà il primo volo per l’Italia, ma non sarà disponibile prima di giovedì. Per questo Spinazzola scalpita: potrebbe essere lui la novità per Empoli.

Appiano riapre i cancelli oggi pomeriggio: non sarà ancora giornata da pienone, ma ci siamo quasi. Perché nel giro di quarantott’ore Simone Inzaghi avrà tra le mani un’Inter al completo o quasi. Da Arnautovic, fresco di doppietta con l’Austria e pronto a rimettersi all’opera in nerazzurro già oggi, agli azzurri Bastoni, Dimarco e Frattesi a Thuram e Calhanoglu, tutti in campo ieri e attesi domani alla Pinetina, dopo il classico giorno libero concesso dall’Inter come “cuscinetto” tra impegni in nazionale e ripresa col club. Gli ultimi a unirsi al gruppo saranno Lautaro e Taremi, impegnati con Argentina e Iran tra stasera e domani, più Zielinski: il centrocampista ex Napoli questa sera a Varsavia affronterà la Croazia in Nations League. Inzaghi, in ogni caso, non ha concesso sconti a chi è rimasto ad Appiano durante la sosta, perché l’Inter tornerà ad allenarsi dopo due giorni di riposo, e l’agenda di Simone è un chiaro segnale del piano nerazzurro: mettere il turbo per sorpassare il Napoli prima dello scontro diretto del 10 novembre a San Siro. E allora guai a perdere il ritmo proprio adesso che la squadra si è messa a correre col ritmo giusto, grazie alle tre vittorie su tre nell’ultimo miniciclo tra campionato e Champions. In questi dieci giorni senza Serie A Inzaghi ha potuto lavorare con quasi tutti i difensori della rosa a disposizione, fatta eccezione per Bastoni e De Vrij, e il dettaglio potrà fare la differenza in vista della ripresa di domenica a Roma: ora che i quattro attaccanti si sono sbloccati tutti, che il centrocampo ha ritrovato le giocate di Mkhitaryan e sta per riabbracciare Barella, l’Inter somiglia sempre di più a quella dello scudetto. E se anche davanti a Sommer i livelli di guardia torneranno quelli di un anno fa.

Tre giorni di riposo per i sette rimasti a Milanello: i numeri danno l’idea del lavoro – per pochissimi intimi – che Fonseca ha svolto nell’ultimo periodo a Milanello. L’allenatore ha concesso 72 ore di relax ai rossoneri non convocati in nazionale, da venerdì a ieri pomeriggio. Non proprio a tutti, in realtà: gli infortunati, da capitan Calabria a Loftus-Cheek fino a Sportiello, non hanno fatto vacanze. Hanno lavorato al centro sportivo per rispettare la propria tabella di recupero. Contro l’Udinese Loftus potrà già essere pronto, gli altri sperano: o sabato o subito dopo. Fonseca ha organizzato così il lavoro di Emerson Royal, Tomori, Thiaw, Terracciano, Jimenez, Okafor e Abraham, i famosi sette di Milanello. Già da oggi lo spogliatoio inizierà a riempirsi: Pulisic è di ritorno dagli Stati Uniti per la gentile concessione del nuovo ct Pochettino. Capitan America salterà il viaggio in Messico con la nazionale per tornare subito rossonero. Rientro anticipato anche per Samu Chukwueze, anche se per ragioni diverse. Ha avvertito lo staff medico del Milan di aver accusato un fastidio al flessore, che verrà valutato in queste ore. Anche se per pochi, le giornate al centro sportivo sono state intense. Impegnative in campo e fuori, dove l’allenatore ha riaccolto Tomori e Abraham dopo le disobbedienze e gli errori di Firenze. Tutto chiarito, ma serve dimostralo sul campo, se ne avranno presto l’occasione: entrambi sono in dubbio per l’Udinese. Tomori pressato da Pavlovic (che però rientrerà solo domani dopo l’incrocio con Morata in Spagna-Serbia di stasera), Abraham insidiato da Okafor. Ripresa fitta: sabato l’Udinese, tra una settimana il Bruges.

Ci sono state soste più serene, nella storia della Juventus. Fermarsi dopo un pareggio – e una prestazione – deludente offre l’occasione di lavorare sugli errori, rinforzare la condizione atletica e affinare l’intesa di squadra. Tuttavia Thiago Motta sta facendo i conti con le assenze verso Juventus-Lazio di sabato (ore 20.45), anche se soltanto il problema muscolare di Weston McKennie si è effettivamente manifestato in nazionale. Teun Koopmeiners, che ha sùbito abbandonato il ritiro dell’Olanda per il dolore al costato, aveva infatti riscontrato il problema già con la maglia bianconera. Nel complesso la rivoluzione estiva ha avuto come conseguenza una riduzione dei “partenti”(questa volta 12) visto l’abbassamento dell’età media e dell’esperienza. L’altra differenza tra il passato è il presente è poi la gestione dei riposi, perché Massimiliano Allegri tendeva a concedere dei giorni a inizio sosta, mentre Motta preferisce ripartire subito e dare una tregua a metà: ieri la squadra è tornata in campo dopo 72 ore libere concesse ai calciatori non convocati, da venerdì a domenica. Un caso particolare è quello di Dusan Vlahovic, che per la seconda volta ha chiesto a Dragan Stojkovic, selezionatore della Serbia, di non essere chiamato per motivi familiari risolvibili solo quando gli impegni con il club allentano la presa. Così il centravanti sta continuando a lavorare alla Continassa con gli altri compagni non convocati, da Khephren Thuram a Manuel Locatelli. Con il rientro anticipato di McKennie, invece, i “ritardatari” sono soltanto Danilo e Juan Cabal, impegnati con Brasile e Colombia nella notte italiana tra martedì e mercoledì e poi attesi da un volo intercontinentale che li riporterà in Italia venerdì.

Carlo Gioia

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