Da come evidenzia il Quotidiano Sportivo, la sosta attuale del campionato doveva rappresentare un momento cruciale per il rinnovo di Khvicha Kvaratskhelia, ma le trattative stanno subendo una battuta d’arresto. Se inizialmente sembrava esserci margine per un accordo, ora la distanza tra il giocatore e il Napoli si sta ampliando, facendo alzare le antenne in vista delle prossime sessioni di calciomercato.
Napoli, De Laurentiis rischia l’Osimhen-bis: ancora distanza con Kvaratskhelia
Il caso di Victor Osimhen dovrebbe fungere da monito per la dirigenza partenopea. Ciò che sembra prematuro in autunno può rapidamente trasformarsi in una crisi nel mercato estivo. La gestione del centravanti nigeriano, da semplice rinnovo a potenziale problema di bilancio, ha dimostrato quanto possa essere volatile il mercato. La nuova clausola rescissoria di Osimhen, ridotta a 75 milioni, non rende la situazione più semplice, e ora il Napoli rischia di trovarsi a gestire un ingaggio da 11 milioni a stagione senza poter contare su una cessione proficua. Kvaratskhelia, da parte sua, ha mostrato segnali di malcontento. L’offerta di un quinquennale da 5 milioni di euro netti non soddisfa le sue aspettative, e il suo entourage ha alzato la posta a 8-9 milioni. La reazione del Napoli è stata quella di chiudere la porta a richieste che ritengono insostenibili, creando un clima di incertezza.
Il tecnico Antonio Conte, pur apprezzando le qualità del georgiano, non è disposto a mettere in discussione le strategie economiche del club. Una cessione la prossima estate non è da escludere, specialmente se il club vorrà massimizzare un introito importante dopo aver rifiutato un’offerta da 100 milioni del Paris Saint-Germain nella passata finestra estiva di calciomercato. Nel frattempo, il Napoli sta viaggiando a gonfie vele in campionato, con un avvio di stagione sorprendente. Tuttavia, la questione Kvaratskhelia resta irrisolta e potrebbe minare la stabilità della squadra. Con De Laurentiis e Conte che cercano di mantenere un equilibrio nel club, il futuro del numero 77 rimane in dubbio, e la situazione contrattuale si presenta come una vera e propria spada di Damocle sopra le teste di tutti.
Andrea Alati
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