Il tema calendario, sempre più ricco di partite, è ormai al centro del dibattito fra gli addetti ai lavori, compresi calciatori e dirigenti. E mentre le associazioni che rappresentano giocatori e le leghe professionistiche stanno dando battaglia a UEFA e FIFA, gli stessi protagonisti del mondo del calcio stanno iniziando a far sentire la proprio voce sempre più spesso.
Inter, Marotta: “Si gioca troppo: il calendario deve essere più morbido”
Sul tema è tornato anche il presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta, che prima della sfida dell’Olimpico contro la Roma di ieri sera, ha dichiarato ai microfoni di DAZN:
“Conviviamo con uno stress agonistico per i calciatori. Si giocano troppe partite e ci sono troppi impegni che i calciatori fanno fatica a gestire. In questo periodo di nazionali ci sono stati un centinaio di infortuni. Quindi, la cosa più complicata da salvaguardare è questa. Non è facile perché con tutti questi impegni ravvicinati non si riesce a fare una gestione preventiva degli infortuni muscolari e non traumatici. Dobbiamo sederci attorno a un tavolo e capire che il calendario deve essere più morbido”, ha dichiarato il numero uno interista. Che prosegue: “Dobbiamo fare un tavolo unico che però non si sta riuscendo a fare – ha ammesso il numero uno nerazzurro –. Esistono attività della UEFA, della FIFA, dei club. Dobbiamo far sì che il numero di partite diminuisca. Il calcio è diventato molto più veloce, il pressing si fa sempre più in alto e il numero di contrasti è sempre più alto. È normale che le rose devono essere ampliate, ma soprattutto nei valori. Non parlerei più di titolari e riserve, ma di titolari e co-titolari. Noi pensiamo di avere 23 calciatori che possono giocare in tutte le competizioni. Poi sta all’allenatore gestire”.
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