La Dea riporta sulla Terra il gruppo Conte. L’Atalanta ha fermato la corsa del Napoli capolista: la banda del Gasp batte 3-0 la squadra di Conte grazie alla doppietta siglata nel primo tempo da Ademola Lookman e alla rete trovata nel recupero dal subentrato Mateo Retegui, capocannoniere del campionato ora a quota 11 gol.
Harakiri Napoli: dopo cinque vittorie consecutive gli azzurri si arrendono a Lookman
La Dea non lo dice ma si candida autorevolmente per lo Scudetto, anche se siamo solo all’inizio della stagione. Per Conte invece ci sono parecchi aspetti da rivedere e in particolare per ciò che riguarda la tenuta difensiva. Questa partita può rappresentare un punto di svolta.
Il Napoli rompe gli schemi e va oltre i limiti imposti dalla tradizione. Sfida apertamente la scaramanzia e l’idea radicata che a Napoli tutto debba seguire le regole della superstizione. La squadra di Conte scende in campo contro l’Atalanta, indossando la terza maglia, presentata solo ieri: la maglia dei samurai, ispirata alla cultura giapponese. Sfida alla scaramanzia. Anche l’anno scorso, il Calcio Napoli aveva scelto l’Atalanta per debuttare con la quarta maglia celebrativa dello scudetto, la bianca. Fu un disastro: 3 a 0 per l’Atalanta. Nonostante il precedente, la squadra ha deciso di ripetere l’esperimento, questa volta con convinzione, anche grazie alla coincidenza del 3 novembre. In questo stesso giorno del 1985, sotto una pioggia battente (oggi splende il sole), Diego Armando Maradona segnò quello che sarebbe diventato uno dei gol più leggendari della sua carriera a Napoli: una punizione a due in area contro la Juventus.
L’Atalanta ha battuto il Napoli con un netto 3-0, una vittoria assolutamente meritata. A questo punto, è difficile ignorare la squadra di Gasperini come seria candidata per lo scudetto, forse la seconda favorita dopo l’Inter. Conte non esagerava nel dire che il Napoli deve ancora trovare la propria identità: oggi ha riconosciuto la forza dell’avversario e il fatto che gli azzurri sono davvero ai lavori in corso. Il Napoli rimane al primo posto in classifica, ma senza la sua solidità difensiva diventa troppo esposto. Questo è emerso chiaramente nella partita, complice l’attacco dell’Atalanta che ha messo in crisi la difesa napoletana. Gasperini ha optato per un approccio strategico, tenendo in panchina Retegui (che poi ha segnato il 3-0 nel finale) per evitare di dare punti di riferimento a Rrahmani e Buongiorno, puntando invece su un Lookman indemoniato e un de Ketelaere formato europeo. Una scelta vincente. Il Napoli può recriminare per un legno colpito da Scott McTominay: troppo poco per un harakiri (quasi) preannunciato.
NAPOLI (4-2-3-1): Meret 5; Di Lorenzo 5.5, Rrahmani 5, Buongiorno 6, Olivera 5.5 (76′ Spinazzola 6); Anguissa 5.5, Gilmour 5 (61′ Raspadori 5); Politano 6 (61′ Ngonge 5.5), McTominay 6, Kvaratskhelia 5.5 (71′ Neres 5.5); Lukaku 4 (76′ Simeone 6). All. Conte 5.5.
ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi 6.5; Djimsiti 6.5, Hien 7.5, Kolasinac 6 (70′ Kossounou 6); Zappacosta 6 (82′ Bellanova 6.5), de Roon 6, Ederson 7, Ruggeri 6.5; de Ketelaere 7.5 (75′ Samardzic NG), Pasalic 6 (82′ Brescianini NG); Lookman 8 (75′ Retegui 7). All. Gasperini 7.5.
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