L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si è soffermata su Khvicha Kvaratskhelia, attaccante del Napoli.
CorSport – Napoli, Kvaratskhelia ha una regola: con l’Inter proverà a restare in media…
Kvara torna a San Siro. Dodici giorni dopo il gol al Milan, il quinto realizzato in campionato, l’ultimo. Con l’Inter non è mai riuscito a segnare, cinque partite in bianco tra campionato e Supercoppa Italiana. Acqua passata. Come ha lasciato intendere Di Lorenzo: tutto quanto è accaduto prima di oggi è soltanto il passato, deve insegnare qualcosa ma non distogliere lo sguardo dal futuro. E così, beh, Kvaratskhelia si prepara per il bis a Milano: la seconda partita in neanche due settimane con una nobile milanese, contro i campioni d’Italia, a inseguire la settima giornata consecutiva da capoclasse del campionato insieme con i compagni; e magari, chissà, un altro gol. Anche perché, finora, il suo rendimento realizzativo ha seguito un criterio ben preciso: una rete ogni due partite. Una a digiuno e una a fare festa. Regolare, continuo, costante nell’incostanza. Uno per due. La regola di Kvara.
E così, Khvicha va in città. Ritorna nella città che prima della sconfitta con l’Atalanta ha consolidato la posizione del Napoli in testa al campionato, rafforzando anche le certezze: 2-0 a San Siro contro il Milan, 25 punti in dieci giornate. Guarda caso, quella partita la risolsero proprio Kvaratskhelia e Lukaku, i frontman di un attacco che finora ha colpito meno di quelli delle prime sei squadre della classifica: 18 reti contro le 29 dell’Atalanta, le 25 dell’Inter e così via. Anche Kvara, comunque capocannoniere del gruppo e anche in linea con la quota dell’anno dello scudetto a parità di giornate, ha brillato a intermittenza. E non è una questione di gol: quel talento straordinario sprigionato come vento di levante, implacabile ma anche ideale per gonfiare le vele, s’è acceso e s’è spento. Da quando è arrivato Conte ha cambiato il suo modo di giocare, più dentro al campo, un po’ esterno a sinistra e molto da trequartista alle spalle di Lukaku e McTominay insieme con Politano, nel 4-2-2-2 che tra la Juve e il Monza è diventato un mantra.
Da quando c’è il nuovo sistema di gioco, Kvara ha segnato tre dei cinque gol collezionati finora: Monza, Empoli, Milan. L’ultimo il 29 ottobre a San Siro, deve ancora inaugurare novembre. E considerando che domenica non ha segnato contro l’Atalanta, verrebbe quasi da dire che ha osservato il classico turno di riposo per poi ripartire: digiuno a Verona, goloso con il Bologna, in silenzio con il Parma, a cantare con il Cagliari, a secco con la Juve, a saltare con il Monza e così via. Una no, e una sì. Sempre, sin dalla prima giornata. Una formula, una specie di regola che potrebbe moltiplicare l’attacco azzurro domenica contro l’Inter: a rigor di statistica le conclusioni sarebbero quelle, ma il calcio è il regno della scaramanzia e Napoli la città-Stato. Milano ricorda anche che, il giorno dopo il Milan, il ds Manna si fermò a chiacchierare del rinnovo del contratto con il suo agente Mamuka Jugeli: offerta prestigiosa fino al 2029, domanda anche di più; una distanza non ancora colmata, la richiesta del giocatore d’inserire una clausola rescissoria da 80 milioni che non ha trovato riscontri e una trattativa da concludere in attesa di risposta. Si vedrà. Domenica si gioca. Carta, penna e matematica: la regola di Kvara non ammette eccezioni.
Carlo Gioia
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