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Napoli spallettiano o contiano? Questo (non) è il problema. Il confronto

during the International Champions Cup match between FC Internazionale and Chelsea FC at National Stadium on July 29, 2017 in Singapore.

Napoli contro Napoli. Con la squadra azzurra che guida il campionato alla 12esima giornata, è naturale e interessante fare un confronto tra il Napoli scudettato di Spalletti e l’attuale formazione di Conte, per capire chi sta rendendo al meglio e chi, al contrario, è ancora lontano dal massimo potenziale. Questo tipo di analisi è utile segnatamente per valutare i giocatori più performanti e quelli che stanno deludendo in questo primo scorcio di stagione

Napoli spallettiano o contiano? Questo (non) è il problema. Il confronto

Come sempre, i dati di Opta ci offrono un quadro chiaro. Iniziamo con Kvaratskhelia, simbolo del Napoli campione d’Italia nel 2023, accanto a Osimhen. Il rendimento del georgiano, almeno in termini di numeri, non ha subito particolari flessioni: due stagioni fa, dopo dodici giornate, aveva segnato 6 reti, mentre ora è a quota 5. Anche il suo rendimento, e questo farà piacere agli appassionati del Fantacalcio, è simile a quella della stagione dello scudetto, con una differenza più evidente nel numero di assist: 5 allora, solo 2 ad oggi.

La situazione di Osimhen, però, è più intrigante e potenzialmente preoccupante. Alla 12esima giornata del campionato 2022/2023, il nigeriano aveva già realizzato 7 gol in appena 8 presenze, con una tripletta memorabile contro il Sassuolo. Lukaku, che ora ricopre il suo ruolo, è in vantaggio solo per gli assist (4 contro 1), ma in termini di gol è molto indietro, con “appena” 4 marcature in 10 presenze. Preoccupa anche il numero di prestazioni insufficienti del belga: ben 5 su 10 partite, con quattro voti negativi raccolti tra l’8^ e la 12^ giornata, segnale di un rendimento in calo.

Un altro giocatore che sta deludendo le aspettative è Politano. Due anni fa, alla 12^ giornata, vantava 3 gol e 2 assist, mentre ora ha trovato la via del gol solo una volta, contro il Monza. Anche se Conte lo schiera regolarmente (11 presenze su 12 da titolare, nonostante l’arrivo di Neres), Politano non si sta dimostrando il top player che i “fantallenatori” speravano.

La mancanza di incisività di due terzi del tridente si riflette inevitabilmente sul dato complessivo dei gol segnati: il Napoli attuale è fermo a 19 reti, ben lontano dalle 30 realizzate dall’undici di Spalletti nello stesso periodo (con 48 tiri in porta contro i 78 del 2022). Una differenza netta e, per certi versi, impietosa.

Tuttavia, non mancano le note positive. Il capitano Di Lorenzo, ad esempio, sta facendo la differenza: nell’anno dello scudetto aveva distribuito 2 assist ma non aveva ancora segnato, mentre ora ha già messo a segno 3 gol. Anche la fase difensiva è solida: sia Spalletti che Conte, dopo 12 giornate, hanno subito 9 reti. Questo buon rendimento difensivo ha giovato a Meret e si deve in gran parte all’affiatata coppia Rrahmani-Buongiorno, che ha mostrato un’ottima intesa, garantendo anche buoni voti a chi li ha scelti per il sopracitato gioco.

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