Due sconfitte in tre giorni, la prima con l’eliminazione dalla Coppa Italia e la seconda con la perdita della vetta del campionato, hanno acceso una mini-crisi in casa Napoli.
Napoli, la settimana più difficile dell’era Conte: ora…
Dopo la 15ª giornata, Antonio Conte, che era partito da “lepre”, si ritrova ora a inseguire la splendida Atalanta di Gasperini. La sconfitta contro la Lazio al Maradona ha messo in luce le lacune della squadra, che erano rimaste nascoste fino ad ora.
Le difficoltà evidenziate dalla sconfitta con la Lazio
Giovedì, il Napoli aveva l’alibi di aver cambiato completamente la formazione, ma ieri sera sono emersi problemi più gravi. Innanzitutto, la mancanza di qualità negli ultimi 30 metri ha reso difficile innescare Lukaku, che non è mai riuscito a concludere e che è stato ben marcato da Gila. Se poi Lobotka e Kvaratskhelia non sono in giornata, la squadra perde fosforo e fantasia, rivelando i limiti di una rosa che non ha riserve all’altezza dei titolari. Atalanta e Inter, invece, non soffrono di questa carenza e, alla lunga, potrebbe rivelarsi un punto debole per il Napoli.
Le parole di Conte e le difficoltà della panchina
Sebbene la Lazio abbia meritato la vittoria, la seconda sconfitta al Maradona in campionato brucia parecchio. Conte, forse per non demoralizzare l’ambiente, ha parlato di un “inciampo” e ha confermato che la strada intrapresa è quella giusta. Il primo cambio, però, è arrivato solo al 75’ (Neres per Politano), e quando la squadra è finita in svantaggio, sono entrati Raspadori, Gilmour, Simeone e Folurunsho, ma senza successo.
Il vero tallone d’Achille del Napoli sembra essere il contributo della panchina. Finché i titolari sono in forma, il Napoli riesce a vincere anche con fatica, ma quando le riserve devono entrare in gioco, i risultati sono deludenti. Gilmour ha sostituito degnamente Lobotka quando si è infortunato, e Neres ha dato qualche spunto, ma gli altri, come Simeone (che ha segnato solo un gol in 13 partite) e Raspadori (che ha accumulato solo 248 minuti in campionato), sono apparsi lontani dalla forma ideale. Inoltre, Ngonge, Juan Jesus, Spinazzola, Marin e Zerbin hanno praticamente solo scaldato la panchina.
Le parole di Manna: la necessità di rinforzare la rosa
Il direttore sportivo Cristiano Manna, prima della partita, ha dichiarato: “Se potremo migliorare la rosa cercheremo di farlo”. Un obiettivo che ora deve diventare realtà, perché se il Napoli vuole continuare a competere con le big del campionato, sarà fondamentale rinforzare la squadra, soprattutto per quanto riguarda la profondità della rosa e l’affidabilità delle riserve.
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