Un tifoso osserva la classifica e nota lo score del Napoli nelle ultime cinque partite. I numeri parlano chiaro, ma c’è qualcosa di più che va oltre i semplici risultati. E allora, tra sé e sé, si chiede: “Ma come ha ritrovato la luce?” In effetti, fermandosi solo ai numeri, potrebbe sembrare difficile comprendere appieno questa rinascita, ma basta guardare le partite per capire che il Napoli è davvero tornato a splendere. Lo riporta Eurosport
La squadra partenopea ha dimostrato di possedere una forza e una determinazione che erano mancati in alcune precedenti uscite. Una prova su tutte, quella contro l’Inter, che ha segnato una netta inversione di tendenza rispetto alle performance deludenti contro il Como e l’Udinese. Ma cosa è cambiato?
Contro l’Inter, i partenopei hanno giocato una delle loro migliori partite della stagione, mostrando un carattere da grande squadra. È proprio questa la chiave: il Napoli ha ritrovato quella grinta, quella capacità di soffrire e reagire che tanto piace ad Antonio Conte, il quale ha sempre puntato su un calcio fisico e determinato. La squadra ha lottato su ogni pallone, ha risposto presente nei momenti difficili e, soprattutto, ha dimostrato di saper tenere il campo contro una delle formazioni più forti del campionato.
Un aspetto che ha fatto la differenza è stato proprio l’approccio mentale alla partita. Non solo la qualità, ma anche la mentalità dei giocatori è cambiata: più decisi, più aggressivi e meno disposti ad accettare un passo indietro. È un Napoli che ha finalmente capito come affrontare le partite importanti, ed è proprio questo che fa sperare nella possibilità di lottare fino alla fine per il titolo.
Guardando le partite con Como e Udinese, è evidente come il Napoli non fosse riuscito a esprimere la stessa forza e lo stesso atteggiamento. Quella sensazione di confusione e di imprecisione che aveva caratterizzato le precedenti uscite sembrava non trovare soluzione. Ma da quella sconfitta e quei passi falsi, la squadra ha tratto insegnamento e ha trovato il proprio equilibrio.
La crescita è arrivata soprattutto dal punto di vista mentale e della solidità difensiva. Dove una volta c’erano errori banali e mancanze di concentrazione, ora il Napoli è molto più attento, compatto e pronto a sfruttare ogni occasione che si presenta. Non solo i giocatori chiave sono tornati a essere determinanti, ma anche chi sembrava in difficoltà ha trovato la propria dimensione.
La carriera di Antonio Conte, oltre che per i tanti successi, è caratterizzata da una cosa molto particolare: gli outsider. In tutti i suoi viaggi, tra Italia ed Europa, il mister leccese ha sempre avuto un occhio di riguardo per quei giocatori meno appariscenti, di secondo piano. Li ha presi sotto il suo controllo, li ha messi in campo e gli ha creato una carriera. Alcuni di loro, in varie occasioni, gli hanno regalato delle gioie indimenticabili. L’ultimo di questa lunga lista risponde al nome di Philip Billing, che nel big match contro l’Inter ha trovato il gol del pareggio. Il centrocampista ex Bournemouth, insieme ad altre riserve come Ngonge, Okafor e Olivera, potrebbe rappresentare quel ticket working class hero capace di portare il Napoli in paradiso.