L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” ha analizzato i numeri e le prestazioni di Romelu Lukaku, attaccante del Napoli.
Gazzetta – Napoli, con Lukaku si sono arresi anche i più scettici: quando segna, gli azzurri vincono!
Forse ora si sono arresi anche i più scettici. Anche perché dopo quasi sette mesi di stagione, impossibile non notare che ci sia un Napoli con Lukaku e uno senza. Vero, Romelu non è più il centravanti dominante che vince da solo le partite. Eppure ogni volta che segna, il Napoli vince. E anche quando non trova la rete, sono gli altri a usufruire del suo lavoro sporco, della sua capacità di proteggere palla e creare spazi.
Solo la sua sola presenza costringe due difensori a restare sempre piantati dietro, per evitare peri-mcoli. Sì, Lukaku è tornato a fare la differenza come nell’anno dello scudetto interista: in modo diverso, da uomo squadra e non da primo violino, ma con quella personalità che è tipica dei fuoriclasse. Ha sofferto come tutto il Napoli il febbraio di flessione, ma contro Inter e Fiorentina ha messo in chiaro le cose: per la volata scudetto, contate pure su di me.
Domenica ha festeggiato le 80 reti in A, ma sono altri i numeri che fanno di Lukaku un fattore per il finale di stagione. Intanto è arrivato in doppia cifra per la 12a volta in carriera nei 5 campionati top. Ed è primo nella classifica degli assist-man della Serie A, a pari merito con Tavares della Lazio. Ma se per il biancoceleste può sembrare “normale” arrivare sul fondo e scodellare dolci da scartare, il lavoro di raccordo che sta facendo Romelu a Napoli è fuori dal comune. Sempre pressato, spalle alla porta e con l’avversario incollato dietro. Ma Romelu legge calcio, vede prima le linee di passaggio buone per i compagni, si porta a spasso il marcatore creando voragini al centro della difesa. Certo, spesso ha perso dei corpo a corpo e in molte partite è stato cancellato dal rivale di turno. Ma quando è salito in cattedra, ha portato tutti a scuola. In Europa, solo Kane ha un impatto più decisivo di Lukaku nel rapporto gol/vittorie di squadra. L ’inglese del Bayern è a 12 reti per altrettante vittorie, Rom appena due dietro, ma poco importa. La stagione è lunga e ora si entra nella fase più delicata. Quella in cui solitamente Lukaku chiude in crescendo.
Carlo Gioia