Il portiere del Napoli, Alex Meret, ha rilasciato un’interessante intervista ai canali social del club partenopeo, toccando diversi temi, dalle sue parate più belle al rapporto con la città di Napoli.
Napoli, Meret: “Napoli è casa mia, la mia parata più bella? Quella che deve ancora venire…”
La parata più bella? Quella che ancora deve arrivare
Meret non ha dubbi: “La parata più bella? Quella che deve ancora arrivare! Ma se devo sceglierne una con il Napoli, sicuramente il rigore parato a Dybala in finale di Coppa Italia. È stato un momento decisivo, ci ha permesso di vincere un trofeo importante”.
Un aneddoto divertente: il dente rotto di Mazzocchi
Tra un ricordo e l’altro, il portiere racconta un episodio curioso: “Abbiamo una chat di squadra solo per i giocatori, dove ci scambiamo meme. Buongiorno si diverte a creare fotomontaggi quando succede qualcosa di particolare. Una volta, dopo una partita contro il Milan a San Siro, festeggiando in campo ho abbracciato Mazzocchi così forte che gli ho rotto un dente sulla mia spalla! Buongiorno ha subito fatto un meme con me che lo colpisco con i guantoni. Questi scherzi poi finiscono appesi nella sala fisioterapia”.
Lo scudetto e l’emozione di Udine
Parlando dello scudetto vinto con il Napoli, Meret ha un ricordo speciale: “La giornata a Udine è stata unica. Vincere il titolo nella mia città natale, con la mia famiglia e mio figlio al mio fianco, è stata un’emozione grandissima”.
Il rapporto con Antonio Conte
Un capitolo importante della sua esperienza a Napoli riguarda il lavoro con Antonio Conte: “Da quando è arrivato, ha subito alzato il livello. È duro negli allenamenti, ripete le azioni anche dieci volte finché non vengono eseguite come vuole lui. Ma non è mai aggressivo: ti fa migliorare, ti dà fiducia. Ti tiene sempre concentrato, sia in partita che in allenamento, e questo aiuta a curare ogni dettaglio”.
Gli attaccanti più difficili da affrontare
Meret ha affrontato tanti campioni, ma due nomi spiccano: “Ronaldo e Higuain sono stati tra i più difficili da affrontare, per completezza e qualità. In settimana, con il preparatore dei portieri, studiamo sempre i movimenti degli attaccanti avversari, dalle punizioni ai rigori, per essere pronti a qualsiasi situazione”.
Il portiere dei sogni: Dino Zoff e Buffon
Se potesse allenarsi con un grande del passato? “Dino Zoff, senza dubbio. Siamo compaesani ed è stato un’icona del calcio italiano. Da bambino, invece, il mio idolo era Gigi Buffon: allenarmi con lui in Nazionale è stata un’emozione incredibile”.
Napoli, pizza e dialetto
Dopo sette anni, Meret si sente a casa: “Napoli ti fa stare bene, il cibo è fantastico. La mia pizza preferita? Piccante o la classica margherita, ma non la divido mai con la mia ragazza: abbiamo gusti diversi!”.
Conclude con un sorriso, rivelando tre parole napoletane che ha imparato: “Cazzimma, che serve sempre in campo, scugnizzo e jamme ja. Mi diverto a usarle con i magazzinieri, ogni tanto provo a scherzare in dialetto”.
Un’intervista che mostra non solo il lato sportivo, ma anche quello umano e spontaneo di uno dei protagonisti del Napoli.
Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti aggiornato con https://www.gonfialarete.com/