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Napoli, Neres: “Con Conte ho corso più in sei mesi che in tutta la mia carriera”

UDINE, ITALY - DECEMBER 14: David Neres of Napoli competes for the ball with Kingsley Ehizibue of Udinese Calcio during the Serie A match between Udinese and Napoli at Stadio Friuli on December 14, 2024 in Udine, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

David Neres è una delle stelle del Napoli di Antonio Conte. Il suo impatto sulla squadra partenopea è stato immediato, contribuendo a mantenerla tra le favorite nella corsa allo Scudetto, fino al suo infortunio, che l’ha costretto ai box per un periodo di oltre un mese.

Napoli, Neres: “Con Conte ho corso più in sei mesi che in tutta la mia carriera”

Ora è pronto a tornare a disposizione. In un’intervista a Il Corriere della Sera, il brasiliano ha raccontato il suo percorso, il rapporto con Conte e le difficoltà superate nella sua carriera.

“Conte è perfetto per me, mi stimola e mi motiva come nessuno”
Neres ha sottolineato quanto l’arrivo di Antonio Conte abbia cambiato il suo modo di lavorare:
“Ho corso più in questi sei mesi che nel resto della mia carriera. Conte pretende tantissimo da ogni giocatore, ed è perfetto per me perché, se un allenatore non è esigente, tendo a rilassarmi. Tira fuori il massimo da tutti, ti stimola, ti motiva, ma non esita anche a rimproverarti. Dopo due settimane al Napoli, in un’amichevole non mi ero impegnato abbastanza: mi chiamò da parte in maniera chiara e diretta. In quel momento ho capito chi avevo di fronte.”

Obiettivo Scudetto: “Ora è vietato fermarsi”
Dopo un infortunio che lo ha tenuto ai box, Neres è pronto a tornare in campo per il rush finale del campionato:
“Prima del mio infortunio avevamo vinto sette partite di fila, quindi un calo ci può stare. Ma ora ci aspettano nove partite decisive, è vietato fermarsi.”

L’Inter è l’avversaria da battere per lo Scudetto:
“Come organico, l’Inter è la squadra più forte. L’ho affrontata tre volte con il Benfica e mi ha fatto un’impressione incredibile. Bastoni mi ha messo in difficoltà.”

Dal Brasile all’Europa: un percorso di sacrifici
Neres ha raccontato anche le difficoltà della sua infanzia e il momento in cui ha capito che il calcio sarebbe stato il suo futuro:
“Giocavo a pallone per strada fin da bambino. Mio padre era felice, mia madre meno: per lei prima veniva la scuola. Ho studiato, ho fatto il liceo e quando ho esordito con il San Paolo mi sono detto: ‘Ce l’ho fatta e qui resto’.”

Con i primi soldi guadagnati nel calcio, ha realizzato il sogno di migliorare la vita della sua famiglia:
“Il mio primo stipendio al San Paolo era di circa 120 reais, 20-30 euro. Pensai: ‘Wow, sono ricco!‘. Quando ho iniziato a giocare in Europa, ho comprato una casa migliore per la mia famiglia in un quartiere più sicuro.”

Dallo Shakhtar al Napoli: “Non ho avuto dubbi”
L’esperienza in Ucraina con Roberto De Zerbi è stata fondamentale per la sua crescita, ma è stata bruscamente interrotta dalla guerra:
“Mi sentivo benissimo allo Shakhtar, poi la guerra ha fermato tutto. Sono tornato in Brasile e per un periodo mi sembrava di essermi ritirato dal calcio. Il Benfica mi ha dato una nuova occasione, poi è arrivato il Napoli e non ci ho pensato due volte: è un club con un grande progetto.”

Oggi, Neres è pronto a dare il massimo per il Napoli e a inseguire il sogno dello Scudetto, sotto la guida di un allenatore che lo ha già spinto oltre i suoi limiti.