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Caso scommesse, la Procura di Milano rivela che Gatti aiutò Fagioli a coprire i debiti di gioco

Emergono nuovi dettagli dall’inchiesta condotta dalla Procura di Milano e dalla Guardia di Finanza sul giro di scommesse illegali, in particolare legate al poker online.

Caso scommesse, la Procura di Milano rivela che Gatti aiutò Fagioli a coprire i debiti di gioco

L’indagine, coordinata dai magistrati Paolo Filippini e Roberta Amadeo, ha portato al sequestro di 1,5 milioni di euro, autorizzato dalla giudice per le indagini preliminari Lidia Castellucci. I fatti contestati risalgono a un periodo che arriva fino al 2023.

Fagioli e i debiti di gioco: prestiti da amici e compagni
Secondo quanto emerso dagli atti, Nicolò Fagioli, centrocampista oggi in forza alla Fiorentina, avrebbe fatto fronte ai propri debiti di gioco non solo con fondi personali, ma anche con l’aiuto economico di amici e colleghi. Tra questi figura Federico Gatti, difensore della Juventus ed ex compagno di squadra di Fagioli, che tuttavia non risulta indagato.

Il coinvolgimento di Gatti sarebbe circoscritto a un prestito concesso a titolo personale. Come riportato negli atti dell’inchiesta, diversi atleti – pur non coinvolti penalmente – avrebbero aiutato i compagni in difficoltà economica causata dalle scommesse.

Le parole di Fagioli al Procuratore Federale
Durante un colloquio con il Procuratore Federale Giuseppe Chinè, avvenuto il 28 settembre 2023, Fagioli aveva ammesso:

“Decisi di chiedere dei prestiti ad alcuni amici e a un compagno, Gatti, al quale chiesi 40mila euro dicendogli che mi servivano per comprare un orologio e che avevo i conti bloccati da mia madre”.

Questa dichiarazione evidenzia come i prestiti siano stati richiesti senza rivelare la reale motivazione, ovvero il saldo di debiti legati al gioco d’azzardo.