I particolari li avrebbe consegnati alla polizia di Las Vegas, che nelle settimane scorse ha riaperto le indagini su quella faccenda del giugno 2009. Intanto, Der Spiegel continua a presentare i risultati di un’inchiesta durata due anni e sulla quale ha impiegato sette giornalisti: ieri ha pubblicato le copie di alcune delle carte di cui è in possesso ( si parla, nel complesso, di un centinaio di documenti) e delle quali aveva già anticipato, con dovizia di particolari, il contenuto. Quelle caricate sul sito del settimanale tedesco sono tra le più significative.
C’è il verbale della deposizione di Mayorga alla polizia di Las Vegas: chi stende il rapporto annota le sue lacrime e la definisce « molto sconvolta » (« very upset » ), ma precisa che si rifiuta di rivelare dove si sia verificata la violenza e soprattutto il nome del responsabile. Si limita a dire che si tratta di «una figura pubblica, un atleta». C’è poi uno dei punti ritenuti più importanti: si tratta del questionario che gli avvocati sottopongono a Ronaldo per ricostruire i fatti secondo la sua versione, ed è lì che il portoghese ammette l’esistenza di un rapporto anale « rude, sbrigativo, forse le ho lasciato dei lividi » , ma soprattutto dà una risposta precisa a una domanda precisa sul comportamento di Kathryn. « Ha mai alzato la voce, gridato, urlato? » , gli viene chiesto. E lui risponde: «Ha detto no e stop diverse volte » . Questa versione è del settembre 2009. In un secondo questionario del dicembre dello stesso anno Ronaldo parlerà invece di rapporto consenziente. Ci sono quindi le tre pagine dell’accordo extragiudiziale tra gli avvocati di Ronaldo (uno squadrone di specialisti reclutati tra Lisbona, Londra, Las Vegas e Los Angeles) e quello di Mayorga, in cui lei ( è il 12 gennaio 2010)
Si vincola al silenzio in cambio di 375 mila dollari.
Uomo e donna si impegnano a dimostrare di non aver malattie sessualmente trasmissibili mentre Kathryn fa mettere per iscritto la sua unica richiesta: vuole che a CR7 venga letta questa lettera scritta da lei. «Ho urlato no, no no, no, no, ancora e ancora. Ti ho pregato di smettere… Spero ti renda conto di quello che hai fatto e che tu abbia imparato da questo terribile errore. Non prendere la vita di un’altra donna come hai fatto con la mia… Non mi importa dei tuoi soldi, quella era l’ultima cosa che volevo!! Volevo giustizia!». Quella lettera, però, a Cristiano non verrà consegnata (i suoi procuratori, per lo meno, sostengono ciò), dettaglio che, secondo gli avvocati della donna, renderebbe nullo l’intero accordo. Infine, si vede anche la firma di Cristiano Ronaldo ( grafia chiara, quasi infantile) in calce a un allegato in cui si specifica che c’è lui dietro l’alias “ Topher” con il quale viene citato. Der Spiegel precisa che i legali di Ronaldo sono a conoscenza dell’intero dossier. E che sono stati contattati più volte, Cristiano incluso, a partire dall’aprile del 2017, affinché fornissero la loro versione dei fatti. Come risposta, c’è stato solamente il silenzio.