TAGLIAVENTO VAR – A Radio Marte nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Paolo Tagliavento, ex arbitro di Serie A e attuale club manager della Ternana: “Chi sceglie di fare l’arbitro sa perfettamente che l’errore se non è quotidiano, ma quasi. Il mio rimpianto è non aver avuto prima il Var, avrei evitato i 4-5 errori più grandi della mia carriera. La tecnologia fa felici tutti: in generale sono felice di aver fatto l’arbitro”
Uno di questi.. Il gol di Muntari
“Il gol di Muntari è oggettivamente uno dei più grandi errori, ma già un anno dopo con gli addizionali non sarebbe capitato, oggi poi con la goal line technology ci sarebbe voluto mezzo secondo per correggerlo”
“Nel recupero vinciamo”
“E’ stato qualcosa di ridicolo. I social hanno peggiorato ogni situazione perchè in tv ci metti la faccia, al pc o attraverso un telefonino è tutto più semplice.”
Le esperienze migliori
“Su tutte, la bellezza di arbitrare all’estero, in Champions è meravigliosa. Ricordo tante partite, in particolare Scozia-Inghilterra, è una di quelle che mi resterà più di tutte perchè c’è tutta una storia politica e di cultura dietro, due popoli corretti che vivono questa partita oltre all’evento sportivo e lo leggi nei calciatori e lo senti dagli spalti.”
Post-carriera
“Ho avuto l’opportunità di scegliere la Ternana, non semplice per uno che esce dal mondo degli arbitri, ma le sfide mi sono sempre piaciute ed ho deciso, seguito di un progetto importante, di tentare questa nuova sfida e il pensiero di poterla vincere insieme alla mia città mi ha entusiasmato. Ovviamente sono un loro tifoso, ma sto seguendo poco la Serie A.”
Futuro da opinionista?
“Non me l’hanno proposto e nella vita mai dire mai, ma al momento non la vedo come una parte del mio futuro. Andare in tv e criticare le scelte di amici e colleghi arbitri non fa parte della mia filosofia. Dai colleghi che fanno questo lavoro in tv mi aspetto che vadano a riconosciuto l’errore dell’arbitro, ma senza fare ulteriori danni.”
L’erede in Serie A
“Ci sono tanti arbitri bravi in Italia che si caratterizzano per carattere, educazione e cultura, ma chi fa l’arbitro in serie A ha fatto già un percorso importante, si è formato perchè la selezione, vi assicuro, è tanta.”