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Sala, Sindaco Milano: “Che vergogna i cori a Koulibaly, chiedo scusa a nome di tutti”

SINDACO MILANO KOULIBALY – I ‘buuu’ razzisti rivolti a Kalidou Koulibaly nel corso di Inter-Napoli hanno lasciato chiaramente uno strascico di vergogna misto a indignazione. L’arbitro Mazzoleni e gli addetti ai lavori hanno fatto ben poco per sventare sul nascere il ‘fenomeno’, chiedendo al massimo un annuncio da parte dello speaker di San Siro. Presente allo stadio anche il Sindaco di Milano, Beppe Sala, che all’indomani dei fatti si è scusato con il Napoli e soprattutto con Koulibaly.

La proposta di Sala

Attraverso un post di Facebook, il Primo Cittadino ha inoltre proposto Asamoah come prossimo capitano dell’Inter: “Ieri sera sono andato allo stadio, seguendo quella passione che mi ha trasmesso mio papà, come credo sia per tanti tifosi. E quando vado a gioire e soffrire per i colori del mio cuore confesso che spesso penso a lui, a quando andavamo insieme a San Siro. Ho preso freddo, mi sono agitato, ho esultato per la vittoria dell’Inter. Ma sono tornato a casa avvilito. Quei “buu” a Koulibaly sono stati una vergogna. Un atto vergognoso nei confronti di un atleta serio come lui, che porta con fierezza il colore della sua pelle. E anche, pur in misura minore, nei confronti di tante persone che vanno allo stadio per tifare e per stare con gli amici. Non mi piace, per mia natura, pensare a cosa devono fare gli altri per risolvere i problemi della società in cui viviamo. Preferisco sempre partire da cosa devo fare io. E in questo caso farò una cosa molto semplice. Continuerò ad andare a vedere l’Inter, ma ai primi “buu” farò un piccolo gesto, mi alzerò e me ne andrò. Lo farò per me, consapevole del fatto che a chi ulula contro un atleta nero non fregherà niente di me. Ma lo farò. L’Inter FC farà quel che ritiene. A me piacerebbe che a Empoli la fascia da capitano la portasse Asamoah. Nel frattempo chiedo scusa a Kalidou Koulibaly, a nome mio e della Milano sana che vuol testimoniare che si può sentirsi fratelli nonostante i tempi difficili in cui viviamo.”