Home » Ancelotti: “Quando c’è un insulto razziale o territoriale bisogna sospendere la partita: non ci vuole Einstein”
Interviste

Ancelotti: “Quando c’è un insulto razziale o territoriale bisogna sospendere la partita: non ci vuole Einstein”

EINSTEIN ANCELOTTI – Carlo Ancelotti, allenatore della SSC Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito al ruolo dell’allenatore e del rapporto che instaura con le altre persone. L’ha fatto all’Università Luigi Vanvitelli in occasione della discussione: “La gestione del gruppo e delle risorse umane in un top club dagli anni Novanta ad oggi”.  Una tematica molto importante in chiave relazione aziendale e gestione delle risorse umane.

Quando c’è un insulto razziale o territoriale bisogna sospendere la partita: non ci vuole Einstein

“Sono stato all’estero nove anni e tante cose che accadono qui, l’ non accadono: si deve migliorare, non è complicato. Gli ignoranti e i maleducati continuano ad andare negli stadi italiani, dovrebbero fare un corso di senso civico. Anche a Bologna un giocatore di 20 anni è stato insultato. Poi insultano Napoli quando il Napoli non c’entraHo sentito l’intervista del presidente della Federazione. Sta facendo dei passi in avanti, sta semplificando questa norma che esiste. Sento dire “Ancelotti non può decidere di sospendere la partita“, ma giuro che non lo abbiamo mai chiesto. Abbiamo chiesto che quando c’è un insulto razziale o territoriale la partita si debba fermare temporaneamente con tanto di annuncio. Non ci vuole Einstein“.