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Milik: “All’inizio mi sentivo un debole, il gol all’Atalanta ha cambiato tutto. Dopo Liverpool Ancelotti..”

MILIK ANCELOTTI – Interessante intervista rilasciata da Arek Milik al portale polacco sportowefakty: l’attaccante polacco ha toccato tanti temi, quasi tutti incentrati sulla sua esperienza a Napoli. A cominciare purtroppo dalla rapina subita qualche mese fa: “La mia famiglia e la mia ragazza erano particolarmente scioccati, l’abbiamo subita mentre eravamo in macchina. Da quel giorno non indosso più accessori”.

Sfiorata la concorrenza con Piatek o Cavani

“Non avrei avuto nessuno problema, mi sarei giocato le mie carte con chiunque, non solo con loro due. Piatek sta facendo cose straordinarie anche a Milano, ha sorpreso tutta la Serie A. Non c’è un’età giusta per lasciare la Polonia per campionati migliori.”

Polemiche e gloria

“Inizialmente le sensazioni non erano positive, soprattutto per chi sta al di fuori del nostro ambiente. Da un po’ di tempo però le ose si sono aggiustate, ho cominciato l’anno con un gol e un assist, ma anche un gol sbagliato, contro il Sassuolo. Adesso si parla di Milik quasi come un eroe, ma quando non riuscivo a giocare bene mi sentivo debole, sapevo che qualcosa non andava per il verso giusto. Trattare bene il pallone è questioni di attimi, ora mi sento in forma e riesco a giocarlo al meglio. I gol sono importanti per un attaccante, ma anche le prestazioni per la squadra contano. Ora ho preso il ritmo, non giocavo tre partite di fila da un po’, voglio riscattarmi perché ho ancora soddisfazioni da togliermi. Voglio migliorare col destro e di testa, giocare di più per la squadra: accetto molto i consigli dei miei compagni, ho fatto un salto mentale notevole nell’approccio all’allenamento e alle partite.”

L’infortunio e la rinascita

“Il tempo guarisce le ferite. Non ci voglio pensare, voglio pensare al gol contro l’Atalanta che mi ha dato la spinta per ripartire. Stadio particolare, perché è dove giocai l’ultima trasferta prima di infortunarmi ad ottobre del 2016. A fine partita ci pensai, mentre mi godevo l’entusiasmo dei miei compagni e dei tifosi tutt’intorno per la vittoria. Il segreto è stato rinforzare le mie gambe con tanto lavoro supplementare, cosa che accadeva anche all’Ajax al termine di ogni allenamento. Serve a migliorare il tiro, ma in generale il contatto con la palla.”

Il gol fallito a Liverpool

“Al termine della partita, in albergo, Ancelotti è venuto da me e mi ha detto di non pensarci, che era stata sfortuna e che il calcio è così. Non serviva cariarsi di ulteriore stress e sprecare energie per il futuro. E non a caso ho segnato la punizione decisiva a Cagliari pochi giorni dopo. Non ho mai lavorato con un allenatore così calmo, ma allo stesso tempo preparato e che sa farsi seguire. Di solito serve alzare la voce, ma con lui è diverso e ti permette di arrivare rilassato alle partite. Consigli, scherzi e sguardi: questo è Ancelotti.”

Sull’ambiente

“I tifosi del Napoli sono caldissimi, lo diventano ancor di più dopo una vittoria. Presto parleremo di rinnovo con la società”.