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Interviste Napoli

Verdi: “Voglio restare per dimostrare il mio valore. Napoli città fantastica. Arsenal? A Londra per giocare, il San Paolo ci aiuterà”

Verdi

VERDI NAPOLI – Una serie di problemi muscolari hanno precluso un suo maggiore impiego ma nelle ultime gare sta dimostrando il proprio talento e ha voglia di riscatto. Simone Verdi, attaccante del Napoli, non ha nessuna intenzione di lasciare gli azzurri. Lo ha ribadito anche ai microfoni di Kiss Kiss Napoli ai quali ha rilasciato alcune dichiarazioni.

In Roma-Napoli si è rivisto il Verdi che conoscevamo. “A Torino, nonostante il gol, avevo fatto una bella partita, ma non ai livelli di Roma e dei due anni di Bologna. All’Olimpico è stata una bellissima partita, anche se a volte prendevo qualche minuto di riposo. Non giocando mai, la condizione fisica non è al top. Non avevo mai fatto vedere le mie qualità, con la Roma ho alzato il livello delle mie prestazioni”.

 

Sul match con la Roma: “Abbiamo approcciato alla partita in modo incredibile, tant’è che dopo due minuti siamo andati in vantaggio con il grandissimo gol di Milik. Potevamo chiudere il primo tempo chiudendo anche la partita, dovevamo sfruttare le occasioni, tipo la mia su assist di Mertens. Poi abbiamo subito il pareggio, ma nella ripresa siamo scesi in campo con la testa giusta”.

 

Sull’Empoli: “Sappiamo che storicamente, soprattutto per chi ha giocato lì, l’Empoli in casa approccia bene. Abbiamo sbagliato noi l’approccio mentale e non dovrebbe succedere. Magari in questo momento si può pensare che non sia necessario vincere, vista la situazione in campionato, invece è importante a livello mentale, anche in vista della sfida con l’Arsenal. Sono errori che nell’arco di una stagione ci possono stare, domenica abbiamo l’occasione per riscattarci. Le sconfitte a volte aiutano a capire. Io penso ‘Meno male che sia successo mercoledì’, perché sono sicuro che nelle prossime gare avremo un approccio diverso. Già domenica, poi giovedì ovviamente le motivazioni non mancheranno”.

 

Su Fabian: “E’ un giocatore incredibile”.

 

Sei cresciuto in questi mesi napoletani? “Stare in un ambiente così, in una squadra così, può soltanto migliorarti”.

 

Ci credete nel doppio confronto con l’Arsenal? “All’Europa League teniamo ad arrivare fino in fondo e vincere. Sappiamo che con l’Arsenal sarà difficilissima, ha sempre giocato bene a calcio, è abituata a giocare competizioni europee ad alto livello. Ma noi siamo un gruppo abituato a giocare insieme da tanti anni, anche se sono nuovo, e noi abbiamo capito cosa vuole il mister, che ci aiuterà con la sua esperienza. Dovremo andare a Londra, giocare la nostra partita e non dimenticare che c’è un ritorno al San Paolo”.

 

Cosa avete pensato quando è stato sorteggiato l’Arsenal? “Abbiamo pensate che era uscita una delle squadre peggiori, ma anche loro hanno pensato lo stesso. In Champions c’è rammarico per la non-vittoria di Belgrado o la rete del pareggio alla fine di Di Maria, ma questa stagione può ancora cambiare e diventare storica con l’Europa League”.

 

Ancelotti vi ha tirato le orecchie? “Già dai primi minuti il mister non era contento, si vedeva che qualcosa non andava. E’ giusto farci una tiratina d’orecchie, non dobbiamo approcciare così le partite. Ma lui è consapevole che d’ora in avanti l’approccio sarà diverso”.

 

Siete una macchina da gol. “Abbiamo tanti calciatori forti che pensano al bene della squadra. Quando si vuole raggiungere obiettivi importanti di squadra, tutti devono pensare allo stesso modo al bene della squadra”.

 

Com’è lavorare con Ancelotti? “E’ un allenatore che ti arricchisce in tutti i sensi e ti dà dei concetti di gioco diversi. E’ un allenatore di un altro passo, senza nulla togliere agli altri. Uno che vince ovunque vuol dire che qualcosa riesce a dare ai suoi giocatori. Lui vuole vincere qualcosa qui, quest’anno ci stiamo giocando qualcosa di importante e ci proveremo”.

 

Il San Paolo può dare qualcosa in più? “Il fatto che il ritorno si giochi in casa è una cosa positiva, sappiamo quanto il San Paolo possa spingerci. Ricordo la partita col Milan, quand’eravamo sotto 2-0, è arrivata la scossa dal pubblico, che ci ha dato qualcosa in più per vincere. Anche col Liverpool il pubblico è stato straordinario”.

 

Sul numero 9: “Quando scendi in campo non pensi a chi l’ha avuta prima di te. Io l’ho scelta perché a Bologna mi ero fatto conoscere con questo numero e volevo andare avanti. So che finora non l’ho onorata al meglio, ma ho questa parte finale di stagione per migliorare”.

 

Fare bene a Napoli ed Euro 2020 è un tuo obiettivo? “Ho un contratto al Napoli che mi lega per cinque anni e ho voglia di rimanere qui per dimostrare il mio valore. I giornali sono fatti a posta per scrivere, ultimamente io non avevo dimostrato e forse hanno pensato che volessi andare via, o perché non ho giocato molto, ma non è così. Per arrivare alla Nazionale devo dimostrare qui a Napoli quanto valgo, poi magari arrivasse la chiamata di Mancini. La concorrenza è ampia. Per arrivare in Nazionale bisogna fare davvero bene, ma tutto passa da quello che farò con questa maglia”.

 

Tu e la tua compagna siete sempre in giro per la città. “Siamo una coppia molto semplice, a cui piace vivere la città, non ci piace restare chiusi in casa. Ci piace capire quali sono i posti belli di Napoli e ciò che si nasconde dentro. A noi piace viaggiare, quando abbiamo tempo libero, e stiamo scoprendo Napoli e i suoi posti fantastici. Qui c’è un calore attorno alla squadra che non avevo mai vissuto da altre parti. Quando la gente ti riconosce per strada si sente proprio il calore che circola attorno alla squadra”.

 

Sembri maturato, anche grazie a Napoli. “Io sono nato e cresciuto con la cosa che il calciatore deve essere un esempio e deve dare sempre l’esempio. All’interno e fuori dal campo. Io sono un ragazzo molto semplice”.

 

Il 12 luglio compleanno a Dimaro. “Sono abituato a festeggiare i compleanni nei ritiri. L’ho fatto anche quest’anno, ho cantato e sarebbe un piacere rifarlo”.

 

Su Meret: “Ho avuto la fortuna di condividere con lui anche la Nazionale. Avevamo lavorato insieme nei tiri in porta e si vedeva che aveva qualcosa di speciale. Vedendolo qui ho capito che è nato per fare questo mestiere. Avrà tanti anni di Nazionale, ora sta a lui. E’ un ragazzo serio, semplice, il futuro è sicuramente dalla sua parte”.