INSIGNE NAPOLI – Lorenzo Insigne si allontana sempre di più dal Napoli, dopo pochi mesi dall’aver ereditato la fascia di capitano da Marek Hamsik. La contestazione subita nel corso della partita contro l’Arsenal e il rapporto ormai incrinato con Carlo Ancelotti avrebbero convinto il club a cedere il calciatore, e di conseguenza il calciatore a lasciare la piazza. Destino incrociato con un altro capitano, anzi ex, come Mauro Icardi: l’argentino è attratto dalla Juve, ipotesi di scambio con gli azzurri dunque lontana.
Ultimi sgoccioli di Insigne (fonte: Cds)
“Non è semplice vivere da Insigne e non lo è neppure dover essere Ancelotti, né De Laurentiis, ma in questa rumba scatenatasi a tappe, da Reggio Emilia in poi, ed esplosa poi assai fragorosamente giovedì 18 aprile, con il San Paolo ancora, di nuovo ingeneroso, s’è aperto un nuovo capitolo di questo romanzo che avrà un epilogo, ovvio, apparentemente annunciato. Insigne e il Napoli non sono quelli di una volta, l’uno e gli altri, lo suggerisce l’atmosfera livorosa d’una parte della tifoseria, questa distanza ormai tra lo scugnizzo, la sua gente e la centralità di una squadra che sembra stia diventando sfuggente. Insigne in panchina, con l’Atalanta, e per novanta minuti, non è solo un’esigenza del turn-over, proprio ora che la compressione tra appuntamenti a distanza ravvicinata è svanita, ma è una legittima scelta dell’allenatore di avere un’Idea più ampia, più varia, più alternativa: e dunque, significa anche altro, che per esempio esistono strade parallele, non necessariamente e non obbligatoriamente riconducibili al talento più sfarzoso e all’uomo-simbolo del Napoli. E’ un percorso nuovo, quasi inedito, di questa stagione, che conduce verso un orizzonte (in)esplorabile, mentre in sottofondo s’ode nitido il timo di un ultimo (?) valzer”.