Piotr Zielinski, centrocampista del Napoli, ha rilasciato una bella intervista ai colleghi polacchi di Przeglad Sportowy:
Arrivato a Napoli sembrava destinato ad essere soltanto il vice Hamsik, poi è subentrato varie volte ad Allan o giocare al suo posto e sta raccogliendo sempre maggior minutaggio: titolare e in campo per 90′ in tre delle ultime 4 gare di Serie A…
“Ho avuto un buon impatto con lo spogliatoio, poi c’è Sarri che conosce me e le mie caratteristiche dai tempi di Empoli. Ci sono Allan, con cui ho giocato all’Udinese, e Tonelli con cui ero ad Empoli, se a questi aggiungiamo poi Milik e Lasicki mi sento davvero a casa. Il 4-3-3 del Napoli sembra creato per me. Con Sarri è necessario giocare velocemente e palla a terra, con combinazioni strette e rapide e ama il lavoro di squadra. Il salto è stato enorme, ma sapevo cosa mi aspettava a Napoli”.
La cosa nota a tutti è l’attenzione di Sarri alla fase difensiva, ha anche detto che lei sta migliorando..
“Con l’Udinese o l’Empoli tornavo in difesa raramente, giocavo passivamente, poi gli italiani mi hanno fatto riflettere: per salire ad un gradino superiore un calciatore dev’essere bravo anche a difendere. Sarri mi ha fatto notare come dall’anno scorso stia pensando di più alla fase di non possesso, mentre in precedenza aveso quasi paura degli scontri e cercavo di evitare brutti contrasti. E’ colpa mia, ma col tempo sto imparando: nell’ultima partita ho corso 60 metri e ho infastidito un avversario prima che calciasse. Questo è un passaggio importante”.
Al termine dell’intervista, Zielinski ai colleghi polacchi ha fatto notare “come sia bello essere un giocatore del Napoli”:
“I tifosi sono pazzi, mi hanno riconosciuto anche in un negozio di animali! Entrano tranquillamente in contatto diretto con il calciatore, non hanno problemi di approccio: domande sull’ultima o la prossima partita, o semplicemente chiedere una foto. A Empoli c’era maggiore distanza con la tifoseria, ma non ho alcun problema a Napoli con il calore dei tifosi: noi viviamo con i tifosi che amano il calcio”.