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Ancelotti può puntare su un’analogia con la Roma di Capello (quella dello Scudetto)

Carlo Ancelotti

ANCELOTTI ROMA SCUDETTO – L’ultimo scudetto non vinto da una delle 3 potenze del nord (Juventus, Milan e Inter) risale all’ormai lontanissimo 2000-2001, quando a trionfare fu la Roma di Fabio Capello. Dopo di allora c’è stata una striscia di 18 campionati tutti appannaggio delle “solite” 3 squadre (ivi compresi i 2 revocati alla Juventus). Mai nel secolo scorso c’era stata una striscia così lunga di astinenza per le altre squadre d’Italia. Le due serie più lunghe erano state:

o   8 campionati fra la Sampdoria del 1991 e la Lazio del 2000

o   7 campionati fra la Fiorentina del 1956 e il Bologna del 1964

Pensare che questa striscia di 18 campionati debba ora interrompersi solo per la “legge dei grandi numeri” è probabilmente qualcosa più legato all’ambito della cabala che alla realtà tecnica. Ma alla realtà tecnica è legato un aspetto che apre invece un’improvvisa speranza alle altre compagini d’Italia: nel 2000/2001, sia la Juventus (con Marcello Lippi), sia il Milan (con Fatih Terim), sia l’Inter (con Hector Cuper) si presentarono ai nastri di partenza con un allenatore nuovo rispetto alla stagione precedente; non invece la Roma di Capello che, come detto, a fine anno fu campione d’Italia. Tale situazione si ripeterà a distanza di 19 anni, con l’aggiunta che a cambiare la guida tecnica non ci saranno solo Juventus (Allegri), Milan (Gattuso) e Inter (Spalletti), ma anche la Roma (Ranieri). Carlo Ancelotti sta sicuramente usando questo tema per convincere il Presidente De Laurentiis a investire più del solito sul mercato in questa stagione, provando così a sfruttare uno scenario che probabilmente sarà irripetibile per molti anni.

Vittorio de Gaetano