QUAGLIARELLA DAZN INTERVISTA – E’ tornato il format condotto dalla giornalista Diletta Leotta “Linea Diletta” in onda su DAZN. Il formato lo scorso anno ha conquistato gli appassionati di calcio e non solo, raccontando i personaggi dello sport nazionale e internazionale lontano dai campi di allenamento e dalle sale stampa. Il primo protagonista di questa nuova stagione è Fabio Quagliarella. L’immortale capitano della Sampdoria, vincitore del titolo di Capocannoniere della Serie A la scorsa stagione, si è raccontato ai microfoni di DAZN, sul suo presente e sul suo futuro.
Ecco le parole del capitano della Samp: Il primo argomento trattato è proprio un bilancio della scorsa stagione, positivo? Ovviamente! Sono diventato capocannoniere a 36 anni, un bel traguardo. Sto bene fisicamente, non ho mai pensato al ritiro anche se scherzando con la mia fidanzata e con la mia famiglia qualche volta abbiamo parlato della possibilità di fermarsi chiudendo così in bellezza… però il problema è che la passione per questo sport è troppa, non smetteresti mai!”.
Quali sono le differenze tra Conte e Giampaolo? “Conte ti migliora sotto tutti i punti di vista, soprattutto nella mentalità. Lui vuole vincere sempre. Dice sempre: se perdo o pareggio non mi rivolgete la parola. Sono convinto che l’Inter possa fare benissimo quest’anno. Giampaolo è molto diverso, è più introverso. Giampaolo, come persona, è molto introverso, più chiuso: in tre stagioni qua alla Samp avremo parlato 5-6 volte, infatti ero io che andavo a parlargli. Lui mi diceva sempre che era tutto perfetto. Poi nel modo di lavorare Conte e Giampaolo sono simili, nel senso che non lasciano nulla al caso, controllano tutti i dettagli, sono i dettagli che fanno la differenza te lo ripetono sempre, nel tipo di approccio alle gare sono molto simili”.
Pur non avendo raccolto grandi risultati con la maglia azzurra, Quagliarella continua a essere legatissimo a Napoli: la voglia di affermarsi con la squadra partenopea è sempre stata fortissima: “a piccolo facevo i provini per il Napoli. Ho sempre sognato di giocare lì. L’anno al Napoli fu difficile, ma io giocai bene, andai anche in doppia cifra. Stavo male per la nota vicenda dello stalker. Quel periodo è stato un incubo per me. I tifosi ti hanno perdonato? Loro non conoscevano la vicenda dello stalker e all’inizio ce l’avevano con me. Quando hanno esposto quello striscione c’è stata la pace, è stato come se avessi vestito la maglia del Napoli di nuovo. Non so se un giorno vestirò ancora la maglia azzurra, sarebbe la giusta fine. La società però sta facendo un percorso diverso con giovani forti. Alla Sampdoria comunque sto benissimo e mi sento amato”.