Così come tutto il Napoli non vive un momento di grande esaltazione tecnica, soprattutto Arkadiusz Milik pare attraversare un momento davvero difficile. Il polacco, penalizzato dagli infortuni rimediati in estate che gli hanno fatto saltare la parte finale della preparazione, non sembra infatti armonioso con il “nuovo” Napoli di Ancelotti e finora ha collezionato soltanto 3 presenze (2 in campionato contro Lecce e Cagliari, una in Champions League contro il Genk) e zero reti in queste 9 gare. L’attaccante è partito due volte titolare senza incidere, “guadagnando” solo un’ammonizione in Europa, senza però bonus di altro genere. Una crisi evidente, per quanto dettata anche da altri fattori, come il già citato infortunio e l’arrivo di Fernando Llorente, che nelle gerarchie di Ancelotti sembra averlo superato.
Milik e il peggior inizio con il Napoli: i numeri
Anche i numeri sostengono una tesi piuttosto evidente: quello attuale è il peggior inizio di stagione di Arek Milik con la casacca del Napoli. Nella prima stagione in azzurro, infatti, nel corso delle prime 9 gare ufficiali in tutte le competizioni il polacco aveva giocato sempre, siglando ben 7 gol (2 contro il Milan e contro il Bologna in campionato, 2 contro la Dinamo Kiev e uno contro il Benfica in Champions League). Ancora oggi questo rappresenta, peraltro, il miglior inizio di Milik con gli azzurri, con il primo infortunio al crociato che arrivò immediatamente dopo. Anche nella seconda stagione le cose andarono comunque meglio: nelle prime 9 partite dell’annata, infatti, ci furono 5 presenze e 2 gol segnati contro Verona (Serie A) e Shakthar (Champions League), con il nuovo infortunio al crociato a dare un altro colpo di grazia.
Nella scorsa stagione – la prima senza particolari guai per il polacco – le prime 9 gare di Milik sono comunque positive: 8 presenze in campo e 3 gol, 2 contro il Parma e uno contro la Lazio, tutti in campionato. Ora invece Milik potrebbe diventare addirittura un caso per il Napoli, che vuole trattare il rinnovo ma che, al tempo stesso, non riesce a vederlo protagonista in campo. La speranza, ovviamente, è che la sosta possa dare nuove convizioni al ragazzo, consentendogli di ritrovare non solo una certa condizione fisica ma anche la tenuta mentale per tornare ad essere decisivo per le vicende azzurre.