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Cinque anni fa la Supercoppa sotto l’albero, i retroscena del trionfo di Doha

JUVENTUS-NAPOLI SUPERCOPPA BENITEZ – Cinque anni fa il trionfo di Doha. Una doppietta di Higuain e la parata di Rafael sul rigore di Padoin nella sequenza decisiva regalarono al Napoli il terzo e ultimo, in ordine di tempo, trofeo dell’era De Laurentiis: la Supercoppa 2014. Era il 22 dicembre quando la squadra di Rafael Benitez firmò una delle serate più emozionanti della storia degli azzurri. Una perla incastonata in una stagione deludente quasi quanto quella in corso. Alla sua seconda stagione sulla panchina del Napoli, Rafa, il vero re di coppe transitato all’ombra del Vesuvio, guidò il Napoli verso un’impresa da mille e una notte.

Il terzo trofeo dell’era De Laurentiis

L’egemonia della Juventus di Andrea Agnelli spezzata dagli azzurri, che nel giro di due anni strapparono alla Signora la Coppa Italia 2011-2012 e la Supercoppa 2014. Due concenti delusioni per la Juve. Forse quella di Doha lo fu ancora di più, perché in diverse occasioni il Napoli sembrava per andare definitivamente al tappeto. Sia in partita sia durante la sequenza dei calci di rigore. Ma i ragazzi di Rafa si aggrapparono alla Supercoppa a tal punto da vincerla e alzarla al cielo dinanzi agli occhi attoniti dei bianconeri. Il Napoli arrivò al match di Doha con gli sfavori del pronostico. D’altra parte gli azzurri all’epoca balbettavano. Colpiti nell’orgoglio dopo l’eliminazione ai preliminari di Champions dall’Athletic Bilbao, i partenopei ebbero un andamento altalenante in campionato. In molti chiedevano le dimissioni di Benitez, il quale non avrebbe rinunciato alla possibilità di vincere un’altra coppa per nulla al mondo. Infatti, nonostante il Napoli viaggiava a medie basse, Rafa non mollò la panchina degli azzurri. Anzi, nelle settimane precedenti alla sfida di Doha iniziò a caricare gli azzurri a pallettoni.

La strategia di Benitez

Per stimolare Higuain, centravanti dalla classe cristallina, ma dal temperamento complicato, un mese prima della finale di Supercoppa Italiana Benitez iniziò a mettere il Pipita – che due anni dopo passò proprio tra le fila della Juventus contribuendo ad arricchire la bacheca dei bianconeri – in discussione. Ne seguirono una serie di gare in cui l’argentino partì dalla panchina per cedere il posto a Duvan Zapata. Inoltre, Benitez decise di portare la squadra a Doha qualche giorno prima del previsto, così da impedire a Higuain di continuare gli stravizi a Napoli. La strategia funzionò alla perfezione, visto che il sudamericano realizzò due gol, trasformò il rigore nella serie decisiva e divenne l’uomo simbolo del successo partenopeo negli Emirati Arabi. Ci credette così tanto Benitez, che prima di partire per Doha rispose deciso alla domanda di uno spagnolo, suo fan, che all’esterno del Centro Sportivo di Castel Volturno si avvicinò a Rafa e chiese: “Mister, podemos?” (“Mister, ce la possiamo fare?”). Lapidaria e decisa la risposta di Benitez: “Yo me llevo para ganar” (“Quando mi sveglio il mio pensiero fisso è vincere”). E così fu.

Gara dalle mille emozioni

Il tecnico spagnolo, attualmente sulla panchina del Dalian in Cina, era così. Era un vincente. Mentre Massimiliano Allegri aveva quasi timore di fissare lo sguardo verso la coppa durante la conferenza stampa di presentazione, Rafa l’accarezzava con gli occhi. Il giorno dopo l’alzò al cielo. Non fu per niente facile. La Juventus andò in vantaggio con Tevez, che sfruttò un’indecisione di Albiol e Koulibaly per presentarsi da solo davanti a Rafael e batterlo. Era il 5′ del primo tempo. Sembrava che il Napoli dovesse subire una goleada, ma piano piano la squadra di Benitez iniziò la scalata. Il pari di Higuain, il primo, arrivò al 23′ della ripresa. Grande merito del gol del Pipita fu di De Guzman, centrocampista olandese che in azzurro lasciò poche tracce. A Doha una di queste sottoforma di un cross al bacio per l’inzuccata vincente di Higuain (1-1).

Festa napoletana

La partita si trascinò ai supplementari, dove Tevez beffò di nuovo il Napoli al secondo minuto del secondo extra time. A quel punto sembrava che la Supercoppa dovesse mettersi in viaggio verso Torino. Niente affatto. Higuain si prese gioco di tutta la difesa della Juventus e con una zampata firmò il 2-2. Si andò ai rigori. Ne furono calciati nove per parte. Quello di Padoin non fu trasformato. La manona di Rafael, portiere incerto, deviò il tiro e la destinazione della Supercoppa. Sotto la Mole stavano già per stappare lo champagne. La vera festa, però, fu celebrata a Napoli con una coppa sotto l’albero di Natale.

JUVENTUS-NAPOLI 7-8 d. c. r

MARCATORI Tevez (J) al 5′ p.t.; Higuain (N) al 23′ p.t. Tevez (J) al 1′ del s.t.s., Higuain (N) al 13′ del p.t.s.

JUVENTUS (4-3-1-2) Buffon; Lichtsteiner (dal 33′ s.t. Padoin), Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo (dal 22′ s.t. Pereyra), Pogba; Vidal; Tevez, Llorente (dal 1′ s.t.s. Morata).(Storari, Rubinho, Padoin, Ogbonna, Mattiello, Romagna, Pepe, Giovinco, Coman). All. Allegri.

NAPOLI (4-2-3-1) Rafael; Maggio, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Gargano, Da. Lopez (1′ p.t.s. Inler); Callejon, Hamsik (dal 33′ s.t. Mertens), De Guzman (dal 1′ s.t.s. Jorginho); Higuain. (Colombo, Andujar, Henrique, Britos, Mesto, Radosevic, Romano, Zapata, Luperto). All. Benitez.

ARBITRO Valeri di Roma.

NOTE: spettatori 14 mila. Ammoniti Higuain (N), Pereyra (J), Callejon (N), Mertens (N), Ghoulam (N), Tevez (J). Recuperi: p.t. 1′; s.t. 2′; 0 p.t.s., 0 s.t.s.

SEQUENZA RIGORI: Jorginho parato, Tevez palo, Ghoulam gol, Vidal gol, Albiol gol, Pogba gol, Inler gol, Marchisio gol, Higuain gol, Morata gol, Gargano gol, Bonucci gol, Mertens parato, Chiellini parato, Callejon parato, Pereyra alto, Koulibaly gol, Padoin parato.