NAPOLI ERRORI ARBITRALI – In ordine cronologico, ieri sera, a Reggio Emilia, si è consumato l’ultimo torto arbitrale subito dal Napoli in questa stagione.
Il titolo di questo articolo non è casuale: il 24 agosto, durante la prima giornata di campionato, il Napoli ha ricevuto un rigore a dir poco generoso, per un fallo inesistente su Mertens.
Il giorno successivo, il presidente dell’AIA (associazione italiana arbitri – n.d.r.) Nicchi, è stato durissimo nei confronti dell’arbitro Massa, reo di aver concesso un rigore inesistente al Napoli, senza nemmeno rivedere le immagini: “Quello su Mertens non è rigore. La Var è intervenuta, ma non hanno capito che c’era un errore, questo mi preoccupa. Il problema era che la Var non aveva immagini chiare e avrebbe dovuto suggerire all’arbitro di campo di andare a rivederle”.
Senza vittimismi, né allarmismi, possiamo affermare con certezza che gli azzurri hanno subito più di un torto, nonostante la presenza della Var.
Settima giornata, Torino – Napoli, al minuto 81: cintura al collo di Izzo su Ghoulam, talmente evidente che non ci sarebbe stato bisogno di ricorrere alla Var. Invece, ne l’arbitro Doveri, ne il Var Banti, hanno ritenuto necessario quantomeno un check.
Decima giornata, Napoli – Atalanta: partita dominata dagli azzurri, che, sul punteggio di 2-1, vedono abbattere Llorente, pronto a colpire di testa a pochi passi dal portiere, da Kjaer. Un fallo talmente evidente che i giocatori di Ancelotti si fermano, ma l’arbitro Giacomelli non ritiene che ci sia fallo, e non dubita nemmeno, visto che non va neanche a rivederlo alla Var. L’Atalanta riparte in contropiede e segna il gol del 2-2.
Nella dodicesima giornata, il Napoli ha affrontato il Genoa. La partita è terminata con uno scialbo 0-0, ma manca un rigore in favore degli azzurri, per un fallo di mano di Lerager, al 58’: calcio piazzato di Mertens diretto verso la porta, che impatta il genoano in barriera, colpevole di aumentare il volume della propria figura con il braccio. Né l’arbitro Calvarese, né il Var Chiffi, hanno ritenuto il tocco quantomeno meritevole di essere rivisto.
Il primo dicembre è andato in onda l’ennesimo psicodramma della stagione azzurra: al San Paolo, i ragazzi di Ancelotti hanno perso per 2-1 contro la squadra di Mihaijlovic. Anche qui, però, c’è stato da recriminare: il vantaggio dei felsinei, infatti, è viziato da un fallo subito da Maksimovic. Anche qui, indovinate? Niente controllo al Var. L’arbitro era Pasqua, mentre il Var era Mariani.
L’ultimo errore, invece, come già anticipato in precedenza, è quello commesso dall’arbitro Chiffi: al 50’, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Locatelli cintura con entrambe le braccia Hysaj, impedendogli, di fatto, di saltare. Tutto regolare per l’arbitro, così come per il Var Valeri, che non lo invita a rivedere l’episodio.
Insomma, gli episodi sono, spesso, soggetti ad interpretazioni. Ma, quando si parla di Napoli, ciò che lascia perplessi è il fatto che gli arbitri non prendano mai nemmeno in considerazione l’idea di rivederli. Se tre indizi fanno una prova, qui vi abbiamo elencato cinque indizi. A voi le conclusioni.
Luca Cerchione