Non si parla che di lui. Dopo le lacrime in diretta televisiva, finalmente ha urlato la verità, quella che per troppo tempo ha dovuto nascondere. Fabio Quagliarella ha avuto giustizia ed è l’unica cosa che conta. Ciò che resta è la sofferenza, quegli anni passati a nascondere la verità, lontano dalla sua città e gli affetti più cari. Non solo Fabio, anche il papà, Vittorio Quagliarella ha voluto parlare e raccontare gli anni terribili vissuti inevitabilmente da tutta la famiglia. “È finito un incubo che ci ha martoriati, non capisco come abbia fatto Fabio a stare sereno”.
Ai microfoni di Radio Marte papà Vittorio esprime tutta la sua vicinanza al figlio, molto più forte di tanti ragazzi della sua età: “Per giocare a calcio bisogna avere la mente sgombra e lui ha fatto di tutto. Siamo felici che chi lo ha perseguitato è stato condannato a 4 anni e 8 mesi, non poco per un poliziotto (lo stalker era un poliziotto della polizia postale, ndr). Questa cosa è stata la causa al 100% dell’addio al Napoli, non sarebbe mai andato via. Saremmo per sempre tifosi del Napoli, quando firmò per gli azzurri ad Udine era l’uomo più felice del mondo. Lo stalker mandava lettere minatorie contro Fabio e le girava anche alla società, per screditarlo. Penso che il patron De Laurentiis abbia seguito ora la vicenda, poi magari non ha sentito in America o se ne è fregato”.