A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Pietro Senaldi, direttore di Libero:
“La prima pagina di Libero è mia. Il discorso delle copie è stato fatto anche quando scrivemmo “patata bollente” ed è un discorso molto facile da fare. E’ chiaro, i giornali provano a vendere copie, ma non credo che questo titolo ci porti molte copie. La ratio giornalistica è che noi siamo un giornale polemico e battagliero e abbiamo messo insieme una serie di notizie che arrivavano ieri da Napoli e quindi dell’ospedale, dei precari, la polemica di Juve-Napoli e abbiamo pensato che queste cose non ci piacciono, non crediamo che faccia bene al Paese e le abbiamo unite dicendo che non è questo il Paese che vogliamo.
Non voliamo tenere Napoli fuori dal Paese, non ci piace questo Napoli. Le statistiche dicono che a Napoli non c’è grande qualità della vita.
Quel “Non se ne può più”? Noi abbiamo fatto anche un altro editoriale che presenta il referendum in cui che richiedono maggiore autonomia fiscale ed è semplicemente questo. Il Paese è il crisi e spiace dover rinunciare a risorse che servirebbero ad uscire dalla crisi perché i soldi finiscono pagando infermieri assenteisti. L’Italia non è tutta uguale, Milano non è uguale a Roma, non è come Napoli o Palermo.
Forse il discorso del referendum con maggiore autonomia fiscale aiuterebbe chiunque a responsabilizzarsi e fare i conti con le proprie necessità e i propri problemi. Per spiegare meglio il mio titolo, è certamente una presa di distanza, ma con quel non se ne può più, chiediamo che si faccia qualcosa. Manco da qualche anno a Napoli, ma ho qualche redattore napoletano per cui ho un po’ il polso della situazione”.