Il punto di non ritorno e una nuova rivoluzione all’orizzonte: hanno inevitabilmente creato una rottura che sarà difficile incollare le parole al vetriolo di Zvonimir Boban, che di fatto hanno ufficializzato una crisi tra le due anime del Milan, quella sportiva con il croato e Paolo Maldini, e quella gestionale di Gazidis, uomo chiave di Elliott.
Milan, quale futuro? Boban e Maldini al capolinea. Lo scenario
Una criticità pregressa, certo, ma deflagrata con lo sfogo del Cfo rossonero Boban, che lamentava il poco rispetto di Gazidis nell’aver contattato Rangnick per la panchina del Milan non interpellando l’anima sportiva della dirigenza. Il tutto seguito dal rumoroso silenzio di Paul Elliot Singer: un silenzio secondo cui si potrebbe considerare conclusa l’avventura da dirigente di Boban, e con lui di Paolo Maldini (e quindi, anche di Massara). Il futuro si chiama Rangnick, e dietro la scrivania Hendrik Almstadt, dirigente arrivato a gennaio voluto da Gazidis, e principale sponsor dell’uomo d’oro ex Lipsia. Quale futuro per il club? A quanto pare, un’altra rivoluzione in atto.
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